Sardegna: per la Fima è cambiamento climatico ma c'è chi non è d'accordo
Per la Federazione Italiana Media Ambientali l'alluvione che ha colpito la Sardegna è stata la "prima tempesta tropicale in Italia". Ettore Crobu, presidente della Federazione regionale dei dottori agronomi e forestali della Sardegna, sostiene invece che non si tratta di un evento eccezionale
22 November, 2013
«Molta cronaca e poca informazione su cause ed effetti della prima tempesta tropicale in Italia. - sintetizza così Mario Salomone, Presidente della Federazione italiana media ambientali commentando l'informazione sul disastro in Sardegna - Nelle prime ore dopo la tragedia abbiamo visto una ridda di articoli, e di dichiarazioni di politici, puntare il dito contro un generico "assalto al territorio da parte del cemento" senza dare la giusta dimensione all'aspetto scientifico-ambientale del fenomeno che per le sue caratteristiche è il primo in Italia e rappresenta un vero e proprio punto di svolta sul fronte del clima. Un dato è chiaro. Il Mar Mediterraneo ormai ha incamerato tanta energia da poter innescare tempeste tropicali, per cui nei prossimi anni ci si dovrà aspettare i ripetersi sempre più frequenti di fenomeni simili. E ciò va detto ai cittadini senza remore e mettendo in risalto come migliaia di immobili nel nostro paese siano a rischio idrogeologico perchè realizzati in maniera abusiva, e poi condonati, o peggio in base a folli varianti dei piani regolatori, realizzate da una politica senza scrupoli, alla ricerca del consenso elettorale immediato. Questo è ciò che deve dire, facendo nomi e cognomi, un'informazione degna di questo nome, ed è questo che stanno facendo da anni i giornalisti ambientali nelle poche testate che affrontano questi scomodi argomenti, anche quando la "tempesta" è passata. Prova ne è l'assenza dai media della Cop 19 di Varsavia sul clima. Mai come in questi casi un'informazione puntuale che metta in relazione cause ed effetti e che punti il dito verso i responsabili, materiali e politici, dello scempio del territorio è un servizio ai cittadini. Portare alla ribalta temi come questi e incalzare i decisori a invertire la rotta su questioni come la cementificazione non sarà semplice, ma un passo avanti sarebbe un dispositivo legislativo che impedisca le querele temerarie verso i giornalisti, spesso freelance, che troppo spesso politici e grandi gruppi immobiliari, intraprendono per fermare le inchieste».
Ecco invece i passaggi più significativi dell'analisi di Ettore Crobu, presidente della Federazione regionale dei dottori agronomi e forestali della Sardegna, che sostiene un'altra teoria.
A proposito degli avvenimenti recenti possiamo dimostrare che non si tratta di eventi eccezionali, si tratta di piogge convettive che si verificano in particolare nelle aree orientali e meridionali dell’isola e non sono prevedibili. Qualsiasi studio dell’uso del suolo dovrebbe prendere in considerazione questo dato pluviometrico che può raggiungere anche punte di 600 mm/giorno e 200-300 mm in un’ora. Questi fenomeni pur essendo conosciuti non sono mai stati presi in considerazione nella pianificazione territoriale. Il problema del degrado e degli eventi alluvionali che spesso comportano perdita di vite umane, come è avvenuto in questi ultimi anni e giorni, è sostanzialmente dovuto all’uso irrazionale del suolo e all’inadeguato governo del territorio.
Per leggere l'intervento completo clicca qui.