Anche la metropolitana leggera verrà pensionata. Ma è giusto rottamare i tram e sostituirli con i bus?
Il tram numero di 3 di Torino, la famosa metropolitana leggera che collega Piazza Hermada alle Vallette, verrà dismessa da lunedì 2 dicembre. Fra guasti e proteste, viene messa in dubbio la sostenibilità economica dei grandi tram serie7000 ma non tutti sono d'accordo. Eco dalle Città ne parla con Alberto Schilirò laureando in Giurisprudenza, socio, sin dalla fondazione, dell'associazione torinese tram storici
26 November, 2013
di Fabio Zanchetta
Non è la prima volta che si discute di tram in dismissione o in fase di sostituzione con bus o mezzi più nuovi ed efficienti. A Torino la vecchia metropolitana leggera, quel tram serie 7000 inaugurato nei primi anni '80, quando si pensava che la città non avesse bisogno di metropolitana, andrà in pensione. Verrà probabilmente sostituito con bus di nuova generazione. Fra guasti e proteste viene messa in dubbio la sostenibilità economica di un mezzo di trasporto pubblico più amato di quanto si pensi. Fra gli estimatori conosciamo Alberto Schilirò, laureando in Giurisprudenza, da sempre appassionato di trasporti, socio, sin dalla fondazione, dell'Associazione Torinese Tram Storici.
Ecco la sua opinione.
"Da un articolo apparso su Repubblica si apprende che Gtt stia per pensionare i tram serie 7000 in servizio sulla linea 3. Secondo la stessa fonte, il 3 in futuro sarà gestito con le motrici serie 2800 (quelle arancioni) prelevate dalla linea 13 che diventerebbe così gestita solo con bus.
In primis la notizia è tutta da verificare in quanto, al momento, non vi sono dichiarazioni ufficiali sul tema. Il dato di fatto è che i tram della linea 3 sono da molto tempo caratterizzati da scarsa affidabilità e l'attuale flotta tranviaria è appena sufficiente. La soluzione riportata dall'articolo de La Repubblica (per quanto ancora da verificare) mi pare totalmente errata e non in linea con le scelte di molte altre città europee in tema di trasporto pubblico.
Sostituire i tram con autobus, anche se conformi alle più recenti normative ambientali, per quanto porti a dei risparmi, comporta sicuramente un impatto per l'ambiente (e quindi per i cittadini) decisamente superiore. L'utilizzo di autobus al posto dei tram crea anche ulteriori problemi. Prima di tutto la capienza: un autobus da 18 metri può trasportare al massimo circa 150 persone, i tram attualmente in servizio sulla linea 3 oltre 250. In tempi di taglio delle frequenze, un'adeguata capacità dei veicoli è quanto mai necessaria. Inoltre gli autobus comportano una maggiore usura dei tratti di strada che percorrono.
Bisogna infine ricordare che un tram è sì più costoso di un autobus, ma la vita operativa è decisamente più lunga (un autobus a 20 anni è obsoleto, mentre i tram serie 2800 a oltre 70 anni svolgono ancora un ottimo servizio). Gtt e il Comune avrebbero dovuto da tempo reperire i fondi per acquistare nuovi tram. L'ultima acquisizione risale al 2004 ed è composta dai tram da 34 metri usati sulle linee 4 e 10, non idonei all'uso su tutte le altre linee della rete. Le acquisizioni dei bus sono invece continuate (sono ormai quasi spariti i vecchi bus arancioni).
La decisione di ridurre i tram sarebbe anche basata sulle proteste di alcuni cittadini riguardo alla rumorosità delle vetture aziendali più attempate. In primo luogo, va ricordato che una gran parte delle firme della petizione contro il rumore dei tram della linea 13 si è rivelata falsa. Inoltre, entrando nel merito della questione, va anche considerato che , oltre alle proteste dei cittadini (che andrebbero attentamente valutate, dato che chi scrive ha abitato per anni sul percorso della linea 13 senza aver mai subito disturbi dal rumore dei tram), vanno soppesati anche altri elementi, prima di tutto la tutela dell'ambiente. Se si vuole in ogni caso ridurre la rumorosità dei tram, la soluzione migliore sarebbe rimodernare il parco.
Quello che si chiede alla Città e a Gtt è quindi di tornare a scommettere sul tram con gli investimenti necessari ad ammodernare il parco veicoli per gestire l'attuale rete (e, perché no, ad espanderla). La classica obiezione del "non ci sono fondi" non merita un'elevata considerazione. Dei fondi nel bilancio comunale ci sono (e se ne possono chiedere di ulteriori ai livelli più elevati), il punto è decidere (e giustificare) come spenderli".