Una città elettrica per ridurre le emissioni
Mobilità sostenibile. Più ricariche per le auto e car sharing. Cogliere l’occasione di Expo per spingere sulla sostenibilità. "L’Area C potrebbe presto diventare una area E, dove la circolazione potrebbe essere consentita solo ai veicoli elettrici". L'intervento di Francesco Bertolini sul Corriere - da Corriere della Sera del 19.12.2013
19 December, 2013
di Francesco Bertolini
Milano sta diventando una città di avanguardia sul tema della mobilità sostenibile. Il grande successo del bike sharing con 188 stazioni, 24.500 abbonati e 3.370 biciclette che attraversano la città, il car sharing di Car2go e di Eni, forse non efficacissimo da un punto di vista ambientale nel breve periodo, ma sicuramente fondamentale per la diffusione di una cultura della condivisione di mezzi di trasporto che solitamente, in versione privata, vengono utilizzati per una percentuale minima del loro potenziale e la diffusione di un sistema capillare di ricariche elettriche possono realmente, finalmente, dare una identità a Milano in chiave Expo.
In questo contesto si inserisce il lancio del servizio di bike sharing elettrico, che si innesta, integrandolo, al servizio ormai classico per Milano, del noleggio di biciclette, ormai attivo da cinque anni.
Pochi giorni fa mi sono fermato all’area di sosta di Villoresi, sull’autostrada che da Milano porta all’aeroporto di Malpensa. È questa oggi l’unica area di servizio autostradale con ricarica elettrica rapida; una Tesla, il famoso marchio californiano leader nei veicoli elettrici, con targa tedesca, era collegata alla colonnina. L’immagine mi ha colpito e mi ha ulteriormente convinto che la rivoluzione della mobilità elettrica sia ormai a portata di mano.
Per le strade di Milano sono ormai migliaia i piccoli veicoli elettrici, macchinine monoposto (al massimo per due persone) che sfrecciano nel traffico, e le colonnine per la ricarica stanno ormai conquistando molti quartieri, non solo centrali. La mobilità elettrica ha rappresentato, per decenni, qualcosa più folcloristico che reale, con tempi di ricarica lunghissimi che ne precludevano una sua diffusione; poi le tecnologie ibride hanno iniziato a far intravedere un possibile futuro, che sembra oggi prendere forma.
Le nuove tecnologie consentono di ricaricare il veicolo in pochi minuti (in venti minuti si ricarica l’80% della capacità) con conseguente opportunità di modificare realmente il mercato verso un modello di mobilità a emissioni zero, un toccasana per le nostre città che, da decenni, sono intossicate dai gas di scarico delle auto. Tutti noi ricordiamo i primi cellulari, con batterie sempre scariche e che richiedevano lunghi tempi per la ricarica: anche per le automobili, cosi come per i cellulari, lo sviluppo tecnologico sta portando ad aumentare l’efficienze dei sistemi di ricarica con conseguente maggiore propensione del mercato a utilizzare questo tipo di tecnologia.
L’Area C potrebbe presto diventare una Area E, dove la circolazione potrebbe essere consentita solo ai veicoli elettrici. È una provocazione, non è un problema del centro di Milano; spingere il sistema verso una conversione elettrica è una scelta di futuro, una scelta che per una volta Milano ha preso, non so se per caso, per fortuna o per visione strategica. Comunque sia, non lasciamola sfuggire, facciamo in modo che l’expo di Milano sia ricordato come quello della «città elettrica».