Il cielo sopra Paderno: quella “nube d’ammoniaca" che preoccupa i cittadini
Si cerca di fare chiarezza sulla “nube d’ammoniaca" che da dicembre incombe sopra il cielo di Paderno Dugnano, alle porte di Milano. Nonostante le rassicurazioni sulla salute pubblica, la “molestia olfattiva” crea disagi e preoccupa abitanti e Sindaco che chiedono tempi veloci di risoluzione del problema. Indetta un’assemblea pubblica di quartiere il prossimo 16 gennaio
di Aglaia Zannetti
Da quasi un mese, ormai, gli abitanti di Paderno Dugnano, comune di 48.000 abitanti ai confini di Milano, convivono con una nube di ammoniaca composta da scorie di combustione provenienti dal termovalorizzatore del gruppo A2A di Brescia, e stoccate in uno dei capannoni dell’azienda Leganti Naturali Srl di Paderno per essere trasformate in cemento, calcestruzzo e altri materiali per l’edilizia.
Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato nel processo di stoccaggio all’interno dell’impianto sperimentale dell’azienda, che ha ora presentato un “piano di rientro” che prevede il trattamento delle scorie direttamente in loco, attraverso l’implementazione degli abbattitori di esalazioni già installati e sotto il costante monitoraggio di Arpa e Asl che, da parte loro, rassicurano i cittadini sulla non pericolosità delle ceneri pesanti.
Ma da dove vengono le esalazioni di ammoniaca? L’ Arpa ha chiesto di poter avviare una verifica proprio per stabilire con certezza la natura di queste scorie che preoccupa, e non poco, i cittadini di Paderno, in modo particolare gli abitanti dei quartieri “Paderno” e “Villaggio ambrosiano”, più vicini al capannone, che da subito hanno denunciato malesseri e bruciori alla gola.
In un’intervista al Corriere della Sera, l’Ingegnere Paolo Calderara, esperto in materia, ha spiegato che “Non è possibile che le scorie di inceneritore determinino emissioni di ammoniaca, salvo che l’ammoniaca venga aggiunta come additivo chimico nella fase di miscelatura e trasformazione delle ceneri in calcestruzzo. Le scorie da combustione, che non sono le ceneri volanti, quelle sì pericolose e infatti depurate all’interno degli stessi forni, sono l’equivalente della cenere del caminetto”.
Il Sindaco della città Marco Alparone chiede che sia fatta chiarezza, rivedendo, a fronte delle “molestie olfattive” non previste, l’autorizzazione di patto ambientale e il conseguente trasferimento delle ceneri pesanti per venire incontro ai disagi che la loro presenza sta causando alla cittadinanza. L’emergenza, promette però la Leganti Naturali, verrà risolta entro il 10 febbraio con l’installazione di un macchinario che aspirerà definitivamente i fumi. Per il prossimo 16 gennaio, intanto, è stata indetta un’assemblea pubblica di quartiere.