Calo del traffico a Milano: piedi per terra
Ai due anni di Area C hanno fatto seguito diversi articoli che celebrano la riduzione del traffico a Milano, presentando in modo confuso quel “- 30%” che in realtà riguarda la sola Area C. In tutta la città il calo tra 2011 e 2012 era compreso fra il 2,7 e il 6,5%. Nessun dato ancora per il 2013, ma l’effetto Area C non è cresciuto. E quello dovuto alla crisi ha colpito tutta Italia
17 January, 2014
Area C compie due anni e Milano la festeggia con una cartolina che allinea i successi del provvedimento uno in particolare, il calo del traffico:
“Milano, la città con la più alta riduzione di traffico: sono passati due anni dall'entrata in vigore di Area C: ecco qualche dato sui risultati nel 2013. Nei 230 giorni di applicazione, il calo è stato infatti del 30,1%, con una media di 41.000 ingressi in meno ogni giorno rispetto allo stesso periodo del 2011. Viene confermata anche l’assoluta prevalenza di ingressi occasionali, con il 43% di auto entrate un solo giorno e l’83,6% per meno di 12 giorni. Sono, invece, il 71,7% i residenti all’interno della Ztl Cerchia dei Bastioni a non aver superato la soglia dei 40 ingressi gratuiti. Ed è anche grazie ad Area C che Milano in pochi anni è scesa di ben 13 posizioni nella classifica sulla congestione del TomTom Traffic Index (dall’11° posto del 2010 al 24° di oggi), diventando la migliore in Europa dal punto di vista della riduzione del traffico”. (NdR: e cioè, sarebbe la città che ha fatto il balzo maggiore. Va aggiunto però che Milano partiva dal record di città più trafficata d'Italia).
Il testo lo dà forse per scontato, ma molti lettori potrebbe facilmente essere tratti in inganno: il dato del 30% non si riferisce ovviamente all’intera Milano, ma esclusivamente all’Area C: il calo del traffico su tutta la città non è del 30% ma varia tra il 2,7 e il 6,5% negli ultimi due anni disponibili (2011-2012), e tra il 3,2 e il 7% negli ultimi quattro. (La fonte è Amat, l’Agenzia per la Mobilità di Milano, e la variazione dipende dal metodo usato, per quanto il più affidabile sembrerebbe essere quello che registra le percentuali più basse: maggiori informazioni qui).
Nello stesso periodo a Torino – in assenza di provvedimenti mirati come l’Area C di Milano, ma anzi in presenza di tagli pesanti al trasporto pubblico locale – la riduzione si attestava sul 10%. Come si spiega?
Con il fatto che, pur senza negare gli indiscutibili benefici di Area C, che anzi aumenterebbero ancora se si procedesse alla sua estensione come richiesto dall’80% dei votanti al Referendum, il calo del traffico sull’intera area urbana dipende fondamentalmente dalla crisi: crollo dei consumi di carburante e degli spostamenti.
Secondo il preconsuntivo 2013 di Unione Petrolifera, tra 2012 e 2013 benzina e gasolio per autotrazione hanno perso – assieme – il 3,1%, una riduzione che va a sommarsi a quella ancora più consistente del 2012: - 10,3%.
Calano i consumi nazionali, e calano anche le immatricolazioni: - 7,1% nell’ultimo anno, secondo Unirae, risultato più basso mai registrato dal 1995.
E gli spostamenti? Il calo degli spostamenti in automobile a livello nazionale si attesta secondo l'istituto di ricerca Isfort sul 20% tra 2010 e 2012. Considerando le sole aree metropolitane, la riduzione è un po’ più bassa ma comunque in linea con quella registrata a Torino: - 11%.
Nel 2013 le prestazioni di Area C sono rimaste sostanzialmente costanti e in linea con quelle del 2012: “Nei 230 giorni di applicazione – si legge nella nota diffusa dal Comune - il calo è stato infatti del 30,1%, con una media di 41.000 ingressi in meno ogni giorno rispetto allo stesso periodo del 2011”. Difficile quindi immaginarsi che l’effetto sull’intera città possa aver superato di molto la performance dell’anno precedente.
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