Rifiuti Roma, Estella Marino: "La raccolta differenziata aumenta, servono impianti adeguati"
In attesa della nomina del nuovo presidente del CdA dell'Ama, Estella Marino chiarisce: "La raccolta differenziata a Roma sta aumentando, adesso lavoriamo per i nuovi impianti"
23 January, 2014
"Una delle nostre priorità adesso è ridare all'Ama un Consiglio di Amministrazione in grado di lavorare bene per migliorare la gestione dei rifiuti nella Capitale e far partire la nuova raccolta differenziata in altri municipi”. Così Estella Marino, Assessore Ambiente di Roma Capitale intervenendo ai microfoni di Radio Città Futura. “Stiamo concludendo le valutazioni per la selezione del presidente AMA, non si tratta banalmente di leggere i curriculum, bisogna anche valutare la professionalità”.
Nel frattempo va avanti la Delibera sull'Anagrafe dei Rifiuti in discussione in Assemblea Capitolina, proposta dai Radicali. "L'Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento ed agli impianti dei rifiuti solidi urbani è uno strumento obbligherà Roma Capitale e l'Ama, gestore del servizio, a pubblicare online tutti i dati relativi al ciclo dei rifiuti”, ha spiegato Riccardo Magi, consigliere dei Radicali in Comune. “I dati saranno quelli relativi sia alla produzione qualitativa e quantitativa dei rifiuti, quindi per esempio quanti rifiuti vengono prodotti annualmente, quanti di questi sono differenziati e che tipo di materie sono, quanti vengono inviati agli impianti di trattamento, quanti ne escono, quanti sono destinati agli impianti di termovalorizzazione e quanti in discarica. In questo modo, sia la filiera che i soggetti industriali potranno conoscere i numeri della Capitale, ma soprattutto anche i cittadini avranno una conoscenza sull'argomento che negli anni passati è stata negata”.
Non è un caso infatti che i numeri della raccolta differenziata romana siano i più vari: chi parla del 25% e chi del 40%. “La delibera è utilissima e abbiamo lavorato per farla passare in Commissione Ambiente, serve anche a ristabilire un rapporto di fiducia con i cittadini in modo che siano consapevoli loro stessi e che si eviti la diffusione di leggende metropolitane sull'argomento rifiuti”, ha sottolineato Estella Marino. “La raccolta differenziata era al 25% nel 2012, arrivata al picco del 30% nel dicembre 2012 con l'avvio dell'ultimo modello di raccolta differenziata in Municipio III, poi a settembre 2013 è partito il nuovo modello in altri 5 Municipi che a Roma significa circa 1 milione di cittadini: questo ha prodotto un aumento della raccolta differenziata, stiamo vedendo gli ultimi dati di dicembre ma dovremmo essere arrivati al 40%. I dati del 2013 sulla raccolta differenziata verranno pubblicati a breve su OpenData.
E il commissariamento? "Dopo la scadenza dell'incarico del Commissario straordinario ai rifiuti Goffredo Sottile - ha detto la Marino - riteniamo sia comunque necessario per almeno altri 6 mesi una figura che sia in grado di aiutare la Capitale e la Regione a lavorare sul percorso dell'impiantistica e a rientrare dalla fase di emergenzialità a quella di normalità".
Per quanto riguarda gli impianti, Estella Marino sottolinea la necessità per Roma di dotarsi di impiantistica adeguata ai nuovi bisogni della città: “Il bando che permette di portare i rifiuti fuori da Roma ha la durata di 2 anni, un tempo che ci permette di organizzarci sull'impiantistica. Abbiamo sempre meno bisogno di impianti che trattano l'indifferenziato, cioè Tmb e termovalorizzatori, mentre abbiamo sempre più bisogno di impianti per il trattamento della raccolta differenziata, cioè le filiere. In particolare ci stiamo concentrando sugli impianti di compostaggio: ad oggi a Roma ne abbiamo uno solo che è in grado di trattare solo un quarto dell'umido raccolto. Stiamo aumentando la differenziata per cui l'umido sarà maggiore”.
Infine, a proposito di inquinamento, Estella Marino cita la relazione preliminare del Politecnico di Torino nominata dal consiglio di Stato per la valutazione dell'inquinamento delle falde da parte di Malagrotta “che ribalta la sentenza del Tar che ci aveva dato torto: c'è un collegamento tra l'inquianmetno presente nella falda e la discarica di Malagrotta. Sulla base di questa relazione preliminare ci sarà la sentenza del Consiglio di Stato”.
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