Milano, taxisti in sciopero contro i noleggi “low cost” di UBER
Sciopero selvaggio, a sorpresa, dei tassisti milanesi contro UBER, il “taxi 2.0” di noleggio auto private con conducente, che si prenota via smartphone con una App. Da mesi i taxisti osteggiano UBER che giudicano concorrenza sleale, ma il TAR a luglio scorso ha sospeso l'ordinanza del Comune che ne limitava l'esercizio
29 January, 2014
di Aglaia Zannetti
UBER, il nuovo servizio di berline a noleggio dell’omonima società americana prenotabile via smartphone e attivo a Milano dalla scorsa primavera, fa infuriare i tassisti che da ieri notte, 28 gennaio, hanno messo in atto uno sciopero che sta creando disagi e difficoltà, soprattutto per chi arriva o parte dagli aeroporti e stazioni: chi ha aderito alla protesta - dalla quale i principali sindacati di categoria si sono dissociati - accetta le chiamate ma non si presenta all’indirizzo dei clienti lasciando vuoti i parcheggi di Linate e delle stazioni.
L’associazione dei consumatori ricorda che la regolamentazione delle prestazioni del servizio dei taxi prevede, secondo la delibera del 24 gennaio del 2002, che l'astensione dal servizio debba essere “comunicata al sindaco o ai sindaci del o dei comuni interessati con almeno dieci giorni di anticipo".
Diversi i presidi spontanei, da piazza della Scala a piazza Duca D’Aosta, Stazione Centrale e Palazzo Marino dove una delegazione di rappresentanti delle auto bianche è stata ricevuta da Maurizio Baruffi, capo del gabinetto del sindaco Pisapia, incontro che si è concluso con l’impegno, da parte del Comune, di intensificare i controlli dei vigili, sia di giorno che di sera, per contrastare l'esercizio abusivo dell'attività. “Il Comune non si è mai sottratto al dialogo ”ha rassicurato l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli e seguiremo questa strada anche in futuro ascoltando le ragioni dei tassisti nell'interesse condiviso di una soluzione positiva per tutti".
Lo scorso luglio Palazzo Marino aveva emanato un’ordinanza, in seguito sospesa e impugnata dal Tar, dove, in linea con la legge nazionale, si fissavano alcune regole, imponendo alle auto private con conducente la partenza solo dalle rimesse e a prezzi fissi concordati in anticipo. In attesa del pronunciamento da parte dei giudici (previsto per il prossimo aprile) campo libero, dunque, al servizio offerto da UBER che, sebbene più costoso rispetto alle tariffe dei taxi (il 20% in più) fa comunque concorrenza alle auto prese a noleggio, con prezzi inferiori del 50%.
I tassisti denunciano, inoltre, il rischio che il servizio di trasporto privato UBER, insieme a quello del carsharing, possa usufruire delle corsie preferenziali precluse al traffico privato (come quella della ZTL di Corso Garibaldi) prerogativa riservata alle auto bianche.
“Il conducente personale per tutti”, così come recita il claim dell’azienda di San Francisco, va forte all’estero, ed è attivo in 25 città tra cui New York, Londra , Parigi e Amsterdam.