L'efficienza energetica porterà fino a 500.000 posti di lavoro entro il 2020
Secondo il Rapporto annuale sull'Efficienza Energetica dell'Eneail segmento della riqualificazione energetica porterà 335.000 occupati complessivi. Per il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Aurelio Regina, l'efficienza energetica rappresenta per l'industria italiana una grande opportunità di crescita
06 February, 2014
L'effetto sull'occupazione al 2020 del segmento della riqualificazione energetica è stimato a 237.000 occupati diretti e 355.000 complessivi. Questi i numeri diffusi dall'Enea nel terzo Rapporto annuale sull'Efficienza Energetica presentato oggi a Roma presso Confindustria. L'efficienza energetica, spiega l'Enea, ha rivoluzionato l'edilizia con nuovi materiali e nuove tecnologie; questo potenziale di sviluppo può tradursi secondo l'Enea in un volano per l'economia e il mercato del lavoro, con l'avvento di nuove occupazioni verdi, nuove figure professionali e per quelle già esistenti, nuove esigenze formative, oltre a maggiore stabilità, salute e sicurezza. I livelli occupazionali infatti, a seguito della formazione dedicata all'Efficienza Energetica, aumentano del 23% e ad un anno dalla fine del percorso, l'88% dei partecipanti è occupato.
"Il ruolo strategico dell’efficienza energetica, all’interno degli obiettivi europei di sostenibilità, può rappresentare per l'industria italiana un’opportunità di crescita e un’occasione per rafforzare il proprio posizionamento competitivo sui mercati internazionali", ha detto Aurelio Regina, Vice presidente Confindustria per lo Sviluppo Economico. "Si tratta di un settore che è cresciuto molto e che conta in Italia 250.000 aziende e 3 milioni di lavoratori. Noi riteniamo che da questo settore, se venissero stabilizzati gli incentivi che il Governo stanzia di anno in anno, da qui al 2020 possa esser generato un +0.4% di Pil e possano nascere 500.000 nuovi posti di lavoro", ha sottolineato Regina, rafforzando il numero proposto dall'Enea. "Sarà fondamentale inoltre - ha concluso - promuovere l’attività di ricerca e sviluppo per assicurare un alto standard di innovazione: il progresso è infatti condizione fondamentale per abbattere il costo delle tecnologie green ed assicurarne un’ampia diffusione".