"Le aree verdi appartengono a tutti i cittadini", lettera di una cittadina al sindaco Piero Fassino
Pubblichiamo la lettera al sindaco di Torino, Piero Fassino, scritta il 4 dicembre 2013 da una cittadina, Piera Colonna, a proposito del progetto di trasformazione dell'area ex-Westinghouse che comprometterebbe il verde pubblico del Giardino Artiglieri di Montagna
11 February, 2014
Al Sindaco di Torino Dr. Piero Fassino.
Egregio Signor Sindaco,
premesso che abito in Borgo San Paolo da quarantacinque anni, che ho portato mio figlio a giocare nel Giardino Artiglieri di Montagna da quando è stato aperto al pubblico nel 1973, che ho seguito il processo a Renato Curcio celebrato nelle sale della vecchia caserma, che ho frequentato la biblioteca istituita nelle stesse sale dopo il processo, che ho portato i miei cani nell’area apposita da quando è stata creata, che ho visto piantare al posto di alte acacie delle piccole querce che poi sono diventate grandi, che ho visto fare e disfare zolle erbose e subito dopo con un po’ di malumore recintare una parte del giardino ed abbattere alberi secolari per fare un campo di calcio, che con molto disappunto ho visto abbattere dopo pochi anni questa struttura per erigerne un’altra molto più vasta e devastante e costosa, che ho visto centinaia di ragazzini correre su prati di plastica, che quando nevica vedo montagne di detriti di questa plastica gettati insieme alla neve spalata dai prati di plastica sui residui prati veri, che ho visto sorgere e demolire le baracche per gli operai e tecnici che costruivano la metropolitana, e infine che al loro posto quest’anno con un poì di sollievo ho visto mettere a dimora piantine nuove e giochi per bambini, premesso tutto questo, dicevo, ho trovato sul sito del Comune di Torino questa pagina http://www.comune.torino.it/comune vende, che dice che il giorno 30 dicembre prossimo l’area sarà venduta con asta pubblica.
Vorrei ricordarLe che le aree verdi appartengono a tutti i cittadini e sono inalienabili in quanto necessarie per il bene comune, lo stesso bene comune per il quale ha combattuto Suo Padre ed è morto Suo Nonno. Vorrei ricordarLe che un albero di cento anni è un monumento alla Vita e che è ridicolo pensare di sostituirlo con un alberello da vivaio e che il “verde su soletta” non ne è che un pallido simulacro.
Vorrei ricordarLe che in un luogo dove molte generazioni di persone hanno vissuto e sofferto esiste un “genius loci” che non può essere calpestato per un pugno di soldi. Vorrei ricordarLe che una buona Amministrazione programma le spese in modo avveduto e che il fare e disfare costa molti sacrifici alla comunità.
Da ultimo comunico che, per salvare tutti quegli alberi che si vedono nella foto, sono disposta a fare lo sciopero della fame oppure a installarmici sopra, come fanno gli operai sulle gru, e a resistere ad oltranza fino a quando non saranno graziati.
Con stima
Piera Colonna