Biglietti del bus tossici? L’Atac smentisce
L’allarme è stato lanciato su tutto il web, ma dove sono i dati? Dove il rapporto? L’azienda romana smentisce ogni accusa
20 February, 2014
Secondo il Tempo, sarebbe stata consegnata alla procura di Roma una “relazione tecnica-investigativa sui titoli di viaggio commissionata dall’Atac a un pool napoletano di esperti”.
In questa si leggerebbe che dagli studi sarebbe emersa una concentrazione troppo elevata di bisfenolo A.
Il composto organico sarebbe presente nella carta termica dei biglietti del bus, esattamente come accade negli scontrini del supermercato, rischioso quindi per chiunque rivenda biglietti e venga a contatto con questa carta in modo continuativo. Il bisfenolo A infatti, altera l'attività dell'apparato endocrino diventando pericolosissimo sia per i bambini in cresciti che per gli adulti.
Lo studio però non viene presentato da il Tempo in modo del tutto chiaro. Non viene infatti mai esplicitato il nome del team di esperti che avrebbe effettuato la ricerca né lo studio legale che la avrebbe firmata e non sono inoltre esplicitati i dati relativi alla concentrazione di bisfenolo A nei biglietti. È solo una questione di privacy?
L’Atac dal canto suo ha completamente smentito l’accaduto pubblicando una nota sul proprio sito
“In relazione a notizie di stampa, Atac precisa che non risponde al vero quanto affermato circa la pericolosità dei biglietti in uso sulla rete di trasporto locale a causa della presenza di bisfenolo A nei ticket. I titoli di viaggio commercializzati da Atac, per esplicita richiesta dell'azienda, sono infatti stati prodotti con una carta specifica che non contiene bisfenolo A, né alcuna sostanza della famiglie dei fenoli.
La carta termica utilizzata per i biglietti Atac è quella comunemente più utilizzata nel settore dei trasporti pubblici delle principali metropoli mondiali, per le sue qualità e caratteristiche e per il fatto che non contiene alcuna sostanza che possa arrecare danno alla salute delle persone che ne entrino in contatto, seppure in modo prolungato. È inoltre conforme a tutte le Direttive CE in materia di salute e sicurezza.”