Porta a porta a Roma: entro il 2015 sarà esteso anche al municipio VIII
Un'accesa assemblea di cittadini romani e tecnici fa da apripista alla serie di iniziative che le istituzioni e le associazioni hanno intenzione di organizzare perché il passaggio al nuovo modello di raccolta sia compreso, accettato e partecipato
21 February, 2014
Discussione aperta con i cittadini della Garbatella e dell’VIII municipio che hanno incontrato rappresentanti dell’Ama, delle istituzioni e di Legambiente.
L’amministrazione Marino ha infatti deciso di estendere la raccolta differenziata porta a porta anche a questo municipio che vedrà la rivoluzione entro il 2015.
“Il primo obiettivo delle amministrazioni”, ha detto Cristiana Avenali consigliere regionale, “sarà quello di fare informazione e di coinvolgere, scuole, associazioni e cittadini”. Lo stesso ribadisce Piero Zotti, rappresentante Ama, che tiene a sottolineare come i tempi di realizzazione non saranno brevi proprio perché “sarà necessaria una forte progettazione precedente al cambiamento per evitare tutte le criticità sopravvenute negli altri municipi che già possiedono il porta a porta”.
Perché il modello funzioni saranno però necessari anche molti investimenti: la Regione ha investito 150 milioni per la differenziata nel Lazio di cui 75 solo per Roma che resta ancora molto lontana da altri modelli italiani. Primo fra tutti (per le grandi città) Milano che in primavera vedrà il proprio territorio integralmente coperto dalla raccolta domiciliare.
Anche l’impiantistica sarà fondamentale. La raccolta non basterà se non supportata da strutture adeguate per lo smaltimento di tutte le frazioni. Quella umida ad esempio viene tutt’ora smaltita inviandola nel nord Italia con una spesa di circa 30 milioni di euro al mese.
Ma oltre agli investimenti delle istituzioni, tutti i relatori tengono a sottolineare come un tale modello sarà funzionale solo ed esclusivamente se a partecipare sarà tutta la cittadinanza ma soprattutto agendo ora e con rapidità. “I cittadini dovranno formare una rete” aggiunge Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio “Le scelte politiche con la P maiuscola devono partire dalle esigenze del territorio attraverso i proprio rappresentanti. Le persone del resto sono molto più avanti delle scelte. La classe politiche ha quindi solo da imparare per poter trasformare le p da minuscole a maiuscole e capire così cosa voglia fare Roma da grande” .