Pechino, allarme smog: statue imbavagliate per protesta e allerta a livello "arancione"
Statue della capitale imbavagliate con maschere antismog per protesta. Le autorità cinesi hanno innalzato l'allerta smog al livello arancione, il penultimo grado per indicare il tasso di inquinamento atmosferico. Bloccate le attività di alcuni impianti industriali mentre bambini e anziani vengono invitati a restare in casa
25 February, 2014
di Fabio Zanchetta
In questi ultimi giorni di Febbraio, complice la mancanza di vento e precipitazioni, l'aria della capitale cinese è diventata letteralmente irrespirabile. Nei giorni scorsi le polveri sottili hanno raggiunto quota 444 µg/m³
(microgrammi per metro cubo), contro i 25 microgrammi considerati livello massimo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il Governo è stato pesantemente criticato dai media internazionali per l'inerzia dimostrata nel prendere provvedimenti. I dati dell’ambasciata statunitense parlano inoltre di un tasso di PM2,5 (particolato fine, sostanzialmente nocivo perché in grado di penetrare in profondità nei polmoni) di 378 unità. Lo scorso week-end il particolato fine ha raggiunto, picchi di ben 500 unità. Forse in seguito ad un'allerta che sta avendo eco mondiale, questo lunedì 24 febbraio, il presidente cinese Xi Jinping è sceso in strada a piedi, insieme a suoi concittadini, per testare di persona l'area di Pechino. Inoltre, a seguito della pubblicazione di questi dati allarmanti e alle timide proteste nazionali, le autorità hanno messo in vigore l'allerta arancione: il penultimo grado di scala relativo al livello di smog. L'altissima concentrazione di PM10 e PM2.5 ha infatti imposto all'amministrazione misure eccezionali: bambini ed anziani sono stati invitati a rimanere a casa e la popolazione è stata esortata a non usare le automobili private per spostarsi.
Per suggellare la protesta, in modo ironico e leggero ma esplicito, sono comparse maschere anti-smog su alcune statue che ritraggono gli intellettuali cinesi. "Questa è una protesta silenziosa e irriverente" ha scherzato uno studente dell'Università di Pechino su twitter.