Dario Balotta, Green Italia: "Pedemontana: 480 milioni di denaro pubblico per un'autostrada inutile"
Dario Balotta e Monica Frassoni (Green Italia): "Pedemontana e le altre autostrade non sono solo un drammatico flagello ambientale per un territorio già ferito da una crescita selvaggia, ma si sono rivelate poco utili perché bastava il potenziamento della rete stradale esistente ed un riordino della rete ferroviaria"
04 March, 2014
“Anche il Governo Renzi punta sul debito pubblico per finanziare autostrade inutili. Non solo ma il nuovo contributo, ora al vaglio del CIPE, toglierebbe ogni credibilità ai project financing italiani visto che gli appalti sono già stati assegnati con l'impegno che i costruttori verranno pagati dai futuri pedaggi. Ancora una volta la favola raccontata in questi anni per far credere che le tante autostrade progettate durante ‘l’era formigoniana' sarebbero state realizzate solo con i soldi dei privati si è rivelata quella che è: una favola appunto, e a pagare saranno i contribuenti.”
Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Monica Frassoni (co-presidente del Partito Verde europeo) e Dario Balotta, in merito alle parole del ministro Lupi sul “piano” per salvare l’autostrada Pedemontana lombarda.
“Per la Brebemi – continuano gli esponenti di Green Italia - c'è voluto un massiccio intervento della Cassa Depositi e Prestiti, per la Tem (Tangenziale esterna milanese) sono arrivati in soccorso 350 milioni dal decreto del fare ed ora Lupi pensa ad un bonus fiscale di 480 milioni per la Pedemontana lombarda. È così che si salva dal fallimento il polo autostradale lombardo”.
“Come si fa ora a cambiare le regole e a dare un bonus al vincitore a closing financing chiuso? Un bonus che altro non è che un aiuto di Stato, e che dovrebbe dunque essere autorizzato dalla Ue prima della concessione. Pedemontana e le altre autostrade non sono solo un drammatico flagello ambientale per un territorio già ferito da una crescita selvaggia, ma si sono rivelate poco utili perché bastava il potenziamento della rete stradale esistente ed un riordino della rete ferroviaria” - concludono gli esponenti di Green Italia.