CNR e CONAI insieme per aumentare il riciclo dei rifiuti di imballaggio
Firmato un Accordo tra il CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi e il Consiglio Nazionale delle Ricerche per 2 progetti di ricerca per studiare nuovi materiali e nuovi processi per la diminuzione dei rifiuti inviati in discarica e per la valorizzazione energetica
05 March, 2014
Firmato questa mattina a Roma nella sede del CNR l'Accordo quadro tra CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi e CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, grazie al quale prenderanno il via 2 importanti progetti che potranno valorizzare le componenti residuali dei processi di selezione dei rifiuti di imballaggio, incrementando, al contempo, le quantità avviate a riciclo.
“Intendiamo aumentare la possibilità di recupero degli imballaggi in plastica, ma non solo: vogliamo rendere il prodotto riciclato superiore a quello vergine”, ha detto Luigi Nicolais, Presidente del Cnr. “Il materiale riciclato è meno costoso pur avendo la stessa qualità. Inoltre in questo modo si ridurrebbe la quantità di rifiuti da mandare in discarica”.
Ad oggi il 70% dei prodotti in plastica immessi al consumo viene intercettato dalla raccolta differenziata, ma la restante percentuale che finisce in discarica è ancora troppo alta secondo il CONAI. “Il progetto che porteremo avanti con il Cnr è impegnativo e prevede uno stanziamento di 800.000 euro in due anni. Avremo in questo modo anche l'opportunità di migliorare le tecnologie di riciclo”, ha detto Roberto De Santis, Presidente di CONAI. “Il confine tra cosa è riciclabile e cosa no è 'mobile' grazie soprattutto alla ricerca”. Anche Antonio Agostini, Segretario Generale al Ministero dell'Ambiente, ha sottolineato l'importanza di affrontare il problema dei rifiuti, “molto forte nel Sud Italia, ma anche nella Capitale. È necessario che la ricerca pubblica incontri i bisogni nazionali. Bisogna dunque – ha concluso Agostini – migliorare ed esaltare il ciclo dei rifiuti, pensare a soluzioni e al recupero dei materiale e abbandonare la logica della discarica. Il rifiuto deve essere una risorsa, non un costo sociale”.
Secondo Confindustria, anche il sistema industriale italiano deve volgersi con più attenzione al settore del riciclo e del recupero: “è una potenzialità da sfruttare al meglio”, ha sottolineato Andrea Bianchi, Direttore politiche industriali di Confindustria. “L'Italia è un paese povero di materie prime, dovrebbe quindi mirare al recupero dei materiali, creando lavoro, sviluppando un'industria sostenibile e riducendo la dipendenza dall'estero”.
Per quanto riguarda i progetti che verranno portati avanti, il primo, relativo al riciclo di scarti eterogenei e “multimateriale” post-consumo, si pone l’obiettivo di utilizzare gli scarti come fonte per nuovi compositi, completamente riciclati. I materiali potenzialmente interessati sono gli scarti di cartoni poliaccoppiati derivanti dal processo di spappolamento in cartiera (pulping) di poliaccoppiati flessibili plastica/alluminio post-consumo e di miscele di poliolefine.
Il secondo progetto riguarda la valorizzazione di frazioni miste di poliolefine incluse di altre plastiche post consumo e la valutazione del decadimento delle loro proprietà come conseguenza del loro ripetuto utilizzo e riciclo. Obiettivo del progetto consiste nel mettere a punto un processo di riciclo meccanico per miscele eterogenee di plastiche che renda compatibili polimeri differenti al fine di realizzare nuovi materiali in alternativa al recupero energetico.
Oltre alla collaborazione con il CNR, CONAI svilupperà altri progetti di ricerca con università e stazioni sperimentali con l’obiettivo di migliorare la riciclabilità e le rese nel riciclo di plastica, vetro e acciaio.