Ztl a San Salvario, coro di sì ma è scontro sulle telecamere
Lubatti: “Costano troppo, bastano i cartelli” Da Repubblica Torino del 14.03.2014
14 March, 2014
di DIEGO LONGHIN
TELECAMERE sì, telecamere no? Questo è il dilemma che accende più gli animi, dentro e fuori Palazzo Civico. E poi parcheggi a pagamento e strisce gialle per la sosta dei residenti. Solo nel quadrilatero “storico”, tra i corsi Marconi e Vittorio Emanuele e le vie Madama Cristina e Nizza, oppure oltre il perimetro? Come sarà la nuova viabilità di San Salvario per armonizzare la movida con i diritti di chi vive nel quartiere? La riunione organizzata martedì sera dai circoli di Sel e Pd, in vista del Consiglio di circoscrizione aperto del 27 marzo, e l’apertura dell’assessore ai Trasporti, Claudio Lubatti, alla creazione di una Ztl masenza telecamere, solo con cartelli di divieto, ha rimesso in moto la discussione in vista dell’estate. E nei prossimi due mesi qualche provvedimento verrà preso.
L’assessore Lubatti puntualizza: «In San Salvario non c’è un problema di viabilità, ma c’è un problema di movida che influisce poi sulla viabilità». Insomma, per l’assessore «non si possono risolvere gli effetti sociali solo con interventi di viabilità, per questo io ho indicato alcune soluzioni e aspetto dalla Circoscrizione risposte, sulla base del piano d’ambito che stanno confezionando. Sono necessari interventi complessivi». La diplomazia di Lubatti è nota ai più. L’assessore al Commercio, Mimmo Mangone, è più diretto: «Sulla Ztl notturna sono d’accordo. E ha ragione il collega Lubatti sul fatto che non si possano spendere 400mila euro per le telecamere. Meglio transenne sul perimetro e controlli estivi per limitare il traffico». Il costo in effetti è quello, se si vuole sorvegliare una decina di ingressi, ma l’impegno massiccio di una quarantina di vigili di notte avrebbe anche un prezzo considerevole. Cosa che fa storcere il naso all’assessore Giuliana Tedesco, che per prima ha proposto la Ztl, ma «seria», con videocontrollo puntuale degli ingressi.
Il tema appassiona anche la Sala Rossa. Gianni Ventura, presidente della Terza commissione, ha già deciso di convocare gli assessori competenti. «Non è questione di essere d’accordo o meno — spiega — ma di realizzare una cosa che funzioni. Anch’io penso che investire 400mila euro sia eccessivo, anche perché fra due anni la movida si potrebbe spostare». Il consigliere di Sel Marco Grimaldi è convinto che «in un primo momento di debba partire con una Ztl senza telecamere, poi si può implementare, investire. Sarebbe un primo segnale culturale, di rispetto del luogo. Ad esempio, anche il parcheggio a pagamento e le zone riservate ai residenti potrebbero essere realizzate fuori dal quadrilatero della movida per attuare un piano che funzioni».
E il quartiere cosa ne pensa? Si vedrà il 27 marzo. «Certo che preferiremmo avere una Ztl con le telecamere, ma siamo disposti a partire anche con un’area senza videocontrollo — dice Paola Parmentola, coordinatrice della Cultura della Circoscrizione 8 —prendiamo ad esempio via Valperga Caluso: l’85 per cento dei veicoli rispetta il divieto di accesso da corso Massimo D’Azeglio nella corsia riservata ai bus. Non c’è alcuna telecamera, ma la qualità della vita nella via è migliorata ». E poi ribalta il discorso di Lubatti: «Se si migliora la viabilità si migliora anche la movida, da qualche parte bisogna partire».
Il presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, ribadisce alcuni concetti già rimarcati in passato: «Certo che siamo d’accordo sulla Ztl, nonbasta però mettere dei cartelli, occorre prevedere anche un sistema di controllo. La Circoscrizione ha già votato provvedimenti in questa direzione e la discussione con l’assessore Lubatti sta andando avanti».