Raee, nel 2013 la raccolta è calata del 5% rispetto al 2012 ma il trend è in miglioramento
Nel 2013 raccolti 225.931.218 kg di RAEE, con un calo del 5% sull’anno precedente, più basso tuttavia rispetto alla contrazione del 2012 (-12%). La Valle d’Aosta è la Regione più virtuosa d’Italia per media pro capite, la Lombardia prima in termini assoluti. Tra le cause del calo la contrazione delle vendite i traffici illeciti di rifiuti
18 March, 2014
È stato presentato oggi a Milano il “Rapporto Annuale 2013 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE. Dal Rapporto emerge un sistema ormai consolidato ed efficiente nonostante la raccolta complessiva di RAEE in Italia nel 2013, pari a 225.931.218 kg, registri il 5% in meno di quanto gestito nell’anno precedente. La tendenza negativa è più contenuta rispetto al 2012 (-12%).
Una delle cause è sicuramente la contrazione delle vendite di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) e, di conseguenza, la minore quantità di RAEE prodotti. Gran parte del decremento del 2013 è inoltre imputabile al Raggruppamento R3 (la tipologia di RAEE costituita da Tv e Monitor): un calo atteso e fisiologico vista la conclusione del passaggio al digitale terrestre, che ha favorito la sostituzione dei vecchi televisori a tubo catodico tra il 2009 e il 2012. Per gli altri Raggruppamenti si registra una tenuta dei volumi gestiti, con qualche segnale positivo. Non dimentichiamo, poi, tra i principali motivi del calo dei RAEE gestiti, il traffico illegale di questa speciale tipologia di rifiuto. Per comprendere la portata esatta del fenomeno, il CdC RAEE e Legambiente hanno realizzato il dossier ‘I Pirati dei RAEE’, presentato oggi contestualmente al Rapporto. Dal dossier è emerso che in Italia tra il 2009 e il 2013 sono state sottoposte a sequestro dall’Autorità Giudiziaria 299 discariche illegali in cui sono stati abbandonati rifiuti privi delle componenti valorizzabili, che rilasciano materiali tossici come mercurio, cromo esavalente, cadmio, nichel e piombo. È necessario contrastare questo fenomeno soprattutto in un momento in cui il valore delle materie prime seconde ha reso appetibili alcune tipologie di RAEE anche a soggetti non titolati alla loro corretta gestione.
Il dato medio di raccolta pro capite è pari a 3,80 kg per abitante; i Centri di Conferimento passano da 3.759 a 3.900 e comprendono i Centri di Raccolta Comunali (3.759) e Altri Centri (141). Questi ultimi si dividono in Luoghi di Raggruppamento, allestiti e gestiti dalla Distribuzione e serviti direttamente dai Sistemi Collettivi come previsto dal decreto ‘uno contro uno’, e Centri di Raccolta Privati, realizzati per lo più dagli stessi Sistemi Collettivi, in cui sono stoccati i RAEE provenienti da raccolta volontaria, ad oggi prevalentemente legati al Raggruppamento R5.
La classifica dei 5 Raggruppamenti
Nella classifica dei 5 Raggruppamenti, in cui vengono divisi i RAEE, quello più raccolto è ancora R3 (Tv e Monitor) con 68.879.875 kg, nonostante registri -9,96% rispetto al 2012. Seguono R1 (Frigoriferi e Apparecchiature Refrigeranti), con -2,73%, e R2 (Grandi Elettrodomestici), con -2,69%. Al quarto posto R4 (Piccoli Elettrodomestici), con una flessione pari a -3,08% sull’anno precedente. L’unico Raggruppamento che mantiene un trend positivo è quello delle Sorgenti Luminose (R5) con 1.115.935 kg, il 7,63% in più rispetto al 2012.
I dati regionali
Nell’Italia dei RAEE permangono differenze sostanziali in base all’area geografica: il Nord, nonostante diminuiscano più consistentemente i rifiuti gestiti, continua a raccogliere quantitativi rilevanti; il Centro rimane abbastanza stazionario e ha medie piuttosto basse; l’area Sud e Isole mostra timidi miglioramenti ma resta ancora piuttosto indietro. In tutte le Regioni del Nord, a parte la Lombardia, si registra un calo dei quantitativi ma la raccolta pro capite media nell’area è pari a 4,77 kg per abitante.
Al Centro, escludendo l’Abruzzo, si assiste a una diminuzione delle quantità di RAEE gestiti. La media pro capite si ferma a 3,77 kg per abitante, sostanzialmente in linea con il dato nazionale. L’area Sud e Isole, invece, continua a essere il fanalino di coda sia nella raccolta che nella media pro capite, sebbene alcune Regioni, in particolare la Basilicata, registrino forti aumenti nei quantitativi gestiti. Nella classifica delle Regioni, la Valle d’Aosta si conferma anche quest’anno la più virtuosa d’Italia con una media pro capite di ben 8,27 kg/ab., al passo con i migliori standard europei. È invece la Lombardia che raccoglie di più in assoluto con quasi 46 milioni di kg e vanta il primato nazionale anche per il numero di Centri di Conferimento con 834 Centri di Raccolta. Nel Centro la Toscana è la Regione più virtuosa, con 5,41 kg/ab. mentre nell’area Sud e Isole il primo posto se lo aggiudica la Sardegna, con 5,24 kg/ab.
“La presentazione del Rapporto annuale - ha detto Danilo Bonato, Presidente del CdC RAEE - coincide con un momento di passaggio particolarmente importante. Riteniamo infatti che il testo, approvato venerdì scorso, di recepimento della nuova Direttiva Europea sui RAEE rappresenti uno spartiacque tra una prima fase, che inizia nel 2007 con la nascita del CdC RAEE e che ha visto il consolidamento del sistema, e una seconda fase che si apre ora con la nuova normativa e che già sappiamo porterà stimoli nuovi. Dalla Direttiva Europea emerge il ruolo chiave che il Centro di Coordinamento deve giocare per raggiungere gli impegnativi obiettivi di raccolta che ci proiettano verso il 2019. Siamo certi che i Sistemi Collettivi dei Produttori sapranno rispondere con impegno ed entusiasmo alle aspettative in esso riposte, offrendo un contributo importante per affrontare le nuove e ambiziose sfide”.
“Dal Rapporto presentato - ha commentato Stefano Ciafani, Vice Presidente di Legambiente - emergono dati che fotografano un sistema in via di consolidamento sul territorio nazionale. I cittadini sono abbastanza consapevoli dell’impatto ambientale generato da questi rifiuti particolarmente pericolosi per la salute delle persone e per l’ambiente ma su questo fronte c'è ancora molto da fare. Si deve poi affrontare un problema fondamentale: lo smaltimento illegale gestito da organizzazioni criminali che sottraggono RAEE per estrarre i materiali preziosi contenuti in essi. Il dossier ‘I pirati dei RAEE’ rappresenta uno strumento utile per chi dovrà mettere in pratica quanto previsto dal recepimento della nuova Direttiva. Alcuni dati contenuti possono rappresentare uno stimolo per creare nuovi strumenti normativi volti a contrastare questi illeciti, come il disegno di legge sui reati ambientali approvato a grande maggioranza alla Camera e ora al vaglio del Senato”.