XIX Giornata della memoria e dell’impegno a Latina, no alle mafie ed ecomafie
Grandissima manifestazione di Libera oggi, 22 marzo, a Latina. Decine di migliaia di giovani provenienti da tutta Italia scendono in piazza per dire no alle mafie ed alle ecomafie che sempre più si diffondono nel nostro paese e nell'agro pontino
22 March, 2014
Migliaia di giovani in piazza insieme a Don Ciotti e decine di altre associazioni. Tutti a Latina per il XIX raduno nazionale di Libera, associazione contro le mafie.
La giornata si apre con la pedalata organizzata dai Tetes de Bois, la “Transumanza 2014” che, partita venerdì 21 marzo da Roma, è giunta sabato 22 marzo verso le 10.00 in Piazza del Popolo a Latina.
I ciclisti si sono poi riuniti al lunghissimo corteo animato da scuole, gruppi scout ed associazioni durante il quale vengono letti oltre 900 nomi di cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali uccisi perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere denunciando i soprusi della criminalità organizzata.
Ma la manifestazione diviene occasione anche per ricordare i terribili danni che la criminalità organizzata ha provocato all’ambiente. Proprio vicino a Latina infatti il parroco di Borgo Montello venne barbaramente ucciso nel 1995, nella sua parrocchia, per aver denunciato il traffico illegale di rifiuti e di droga che interessava la discarica del suo paese. E proprio Latina è divenuta rappresentativa di come la criminalità organizzata si sia consolidata nell'Agro Pontino rendendo il settore ortofrutticolo e agroalimentare il suo core business principale.
Nel pomeriggio si è tenuto anche un seminario dal titolo “Veleni in campo. Ecomafia, agromafia e caporalato” organizzato da Legambiente e proprio dall’associazione ambientalista vengono proposte concrete per combattere le ecomafie in tutto il paese
1) il Senato approvi in tempi brevi il disegno di legge che prevede l'introduzione dei reati ambientali nel codice penale
2) venga aperta una direzione distrettuale antimafia anche a Latina
3) gli abbattimenti di abusi edilizi diventino una prima strategia di contrasto alle illegalità
4) si investa in termini di uomini e mezzi in favore delle Procure e delle forze dell'ordine
5) si investa su azioni investigative soprattutto di carattere patrimoniale
6) si promuovano progetti di educazione ambientale e alla legalità per costruire, rafforzare e diffondere la cultura della legalità soprattutto tra lee giovani generazioni.
“Serve un impegno e una determinazione costante per fermare l’ecomafia affinché la morte di tante persone innocenti non sia stata un sacrificio vano. – dichiara Rosella Muroni, direttrice generale di Legambiente - Davanti ai morti e ai disastri ambientali causati dalla criminalità organizzata, e non, lo Stato deve tornare a dare risposte ferme, ad essere presente, credibile, garantendo in primis la sicurezza e la salute dei cittadini. La vicenda della Terra Fuochi ha mostrato l’enorme danno ambientale-sanitario prodotto dall'ecomafia, ora vogliamo che questa triste stagione venga archiviata e che vengano messi in campo strumenti efficaci per contrastare l’illegalità ambientale e colpire gli interessi degli inquinatori di professione. Per questo ci auguriamo che venga approvato a breve il disegno di legge che introduce quattro delitti ambientali nel codice penale, una riforma coraggiosa e di civiltà che attendiamo da vent’anni e di cui l'Italia ha fortemente bisogno”.