Vanchiglia: l'aperitivo 'di recupero' è un successo
Nel borgo inizia a prendere forma il progetto di redistribuzione del cibo salvato dai cassonetti. Ottima partecipazione della cittadinanza alla serata di presentazione. Le Sentinelle: "Servirà l'aiuto di tutti"
27 March, 2014
La primavera tarda ad arrivare, ma le idee del progetto Vanchiglia Ricicla, invece, sono in piena fioritura. Grande successo, ieri sera, per l'aperitivo organizzato dalle Sentinelle dei rifiuti con il cibo recuperato dal supermercato A & O, dal mercato di Santa Giulia, dalla pizzeria Pizzarello di via Giulia di Barolo e dal panificio di largo Montebello. Sul bancone della Locanda Johar di via Santa Giulia 42, che ha ospitato l'iniziativa, c'erano le polpette di Elena, la peperonata della signora Lucia, la focaccia di Renato, i crostini con salsina agrodolce di Andrea. E poi torte salate, peperonate e peperoni con acciughe. Non sono mancati nemmeno i dessert: gelato artigianale, macedonie e strüdel. Un banchetto che ha sfamato almeno una ventina di persone, preparato con il cibo che stava per essere buttato via.
Il progetto di redistribuzione dei prodotti alimentari all'interno del quartiere sta quindi prendendo forma insieme alle proposte dei cittadini. Rimangono da definire le modalità di gestione e le tempistiche con cui sarà possibile attuarlo. Nei prossimi giorni sono previsti incontri e momenti di riflessione e scambio di idee fra Sentinelle e cittadini che vorranno aderire/presentare proposte concrete. Per il momento sono stati individuati due condominii di borgo Vanchiglia che potrebbero fare da pilota in questo progetto. Il numero 49 di corso Regina Margherita e il numero 29 di via Giulia di Barolo sono così ad un passo dal diventare pionieri nell’esperimento di redistribuzione del cibo all’interno del tessuto sociale del quartiere.
Da alcune giovani intervenute ieri sera all’aperitivo sono arrivate interessanti suggestioni: “Perché non provare ad estendere ulteriormente la rete dei ‘fornitori’ e puntare a tutti i supermercati?”. Spiega Marco Regoli, uno dei promotori del progetto “Condominio 29”, che l’intenzione è certamente quella di arrivare a coinvolgere il maggior numero di esercizi commerciali possibile, “ma è necessario prima creare le condizioni perché questo cibo venga smaltito all’interno del quartiere innescando un meccanismo virtuoso. E per far questo, c’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti”.