Sosta fuori orario: decidono i comuni | Tutte le posizioni in campo
Marcia indietro dal Ministero dei Trasporti: "i Comuni possono prevedere che, oltre al corrispettivo e la penale per il tempo di sosta sforato, sia comminata una sanzione pecuniaria non per violazione del codice della strada ma per violazione di una delibera comunale"
28 March, 2014
La vicenda delle multe per la sosta nelle strisce blu, comminate perché prolungata oltre il tempo per cui l'automobilista ha pagato il ticket, ha finalmente un punto fermo. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in seguito alle proteste dell'Associazione nazionale dei Comuni d'Italia (Anci), guidata dal Sindaco di Torino Piero Fassino, ha dichiarato che i Comuni possono prevedere che, oltre al corrispettivo e la penale per il tempo di sosta sforato, sia comminata una sanzione pecuniaria non per violazione del codice della strada ma per violazione di una delibera comunale.
E' questo l'esito dell'incontro al Viminale con i ministri dell'Interno e delle Infrastrutture, Angelino Alfano e Maurizio Lupi, ed il sindaco di Torino, Piero Fassino, quale presidente dell'Anci. Questo il testo della dichiarzione congiunta:
"Si è convenuto che la regolamentazione della sosta è competenza dei Comuni che ne definiscono le modalità con proprio atto deliberativo. Pertanto, per le zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del Comune".
La conclusione della vicenda è dunque favorevole ad Anci, che fin dall'inizio aveva sostenuto che l'interpretazione del Ministro Lupi fosse erronea e in ogni caso impossibile da applicare. (Sosta oltre l'orario senza multa, Anci: "Il Ministero dei Trasporti ha frainteso la legge").
Critica invece l'Aduc, non tanto sul contenuto dell'accordo ma sulle modalità con cui si è svolto il procedimento. "Prima di questo accordo - sostiene l'Associazione dei Consumatori ADUC in una nota - il ministro Lupi aveva più volte ribadito, a seguito di una precisa risposta ad una interrogazione parlamentare, che di multa non se ne doveva parlare e che questo per lui era il punto finale sulla vicenda. Ma, insisti da una parte, insisti dall'altra, quella che chiamiamo per semplificare “la lobby dei Comuni che fanno soldi facendo cassa sulla sicurezza degli amministrati”, alla fine ce l'ha fatta. Il ministro, per non perdere la faccia, ha tenuto a precisare che le sanzioni pecuniarie saranno fattibili -pero'- solo da quei Comuni che avranno approvato specifiche delibere in merito... vorremmo conoscere quel Comune che non lo farà...., ma tant'e', per il ministro basta evocare il rigore delle norme... e tutto funziona. "Quindi, l'interrogazione parlamentare, la risposta data dal sottosegretario che dava torto a chi faceva le multe, le puntualizzazioni del ministro, non sono servite a nulla, la situazione e' identica a prima?" - si chiede l'Aduc - "No, a nostro avviso e' peggio di prima, perche' alla beffa della vicenda in se', col ministro che smentisce se stesso e il suo ministero, si aggiunge l'ulteriore scredito delle istituzioni da parte di coloro che sarebbero preposti a valorizzarle. La prossima volta che sentiremo il ministro Lupi -e non solo- dire qualcosa che in qualche modo va ad intaccare il potere di una lobby consolidata, ci faremo un sorrisino e ci siederemo sulla riva del fiume che scorre, in attesa di una dichiarazione che dica il contrario. In materia noi abbiamo sempre avuto dubbi sulle posizioni “originarie” e anti-multa del ministro Lupi, ma questo poco conta di fronte allo scempio a cui abbiamo assistito con questo “Obbedisco” del ministro Lupi".
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