Strisce blu, Anna Donati: “La crisi che spinge a non pagare è una tesi fondata”
Anna Donati, già assessora ai Trasporti a Napoli e Milano ed esperta di traffico urbano, dice che "pur non essendoci una statistica precisa, è fondata l'impression che la crisi spinga di più la gente a non pagare la sosta e a rischiare la sanzione"
02 April, 2014
Prosegue il dibattito sulla redditività della sosta a pagamento per i comuni italiani, le cosiddette “strisce blu”. Dopo le denunce di cospicui cali di incassi da parte dei comuni di Milano e Torino, seguiti da quelle di Bologna, Messina, da alcuni centri della Riviera Ligure e della Gallura, solo per citare le ultime, abbiamo chiesto sulla vicenda un parere ad Anna Donati, già assessora ai Trasporti a Napoli e Milano ed esperta di traffico urbano.
Senza neanche aver letto l'articolo di Eco dalle Città sul caso torinese, Donati dice : "Il problema è che molto spesso con gli introiti della sosta a pagamento si riesce a malapena a pagare gli addetti ai controlli". Sembra strano... "Anche quando gli addetti ai controlli sono onesti e seriamente impegnati, il loro lavoro è difficile. Per non parlare poi delle difficoltà di riscossione. Tra le difficoltà c'è quella che in mezzo alle strisce blu ci sono moltissimi residenti che hanno diritto a non pagare e che spesso le aree a pagamento sono molto estese e frammentate”.
Ma perchè si incassa di meno degli anni prima? È calato il traffico o è aumentata l'evasione del pagamento? "Ovviamente non c'è una statistica precisa, ma è fondata l'impressione, anche
per altre vicende, che la crisi spinga di più la gente a non pagare, a rischiare la sanzione. Infatti gli addetti ai lavori concordano sulla necessità di passare a sistemi di controllo più efficienti, sistemi elettronici, informatici, tecnologici”.