Venezia, il Comitato Nograndinavi prepara una nuova assemblea
Dopo l'incidente della Msc Preziosa, proprio nel giorno di riapertura del Bacino di San Marco alle grandi navi da crociera, il comitato ambientalista che si batte per chiudere il passaggio ai "mostri del mare" torna alla carica con una nuova assemblea civica per coordinare la protesta
07 April, 2014
Il bacino di San MArco riapre alle grandi navi e poche ore dopo si verifica l'incidente alla Stazione Marittima di Venezia durante l'attracco in banchina della Msc Preziosa: nessun ferito, ma l'ennesima prova per gli ambientalisti che nella Serenissima non c'è spazio per i colossi del mare.
Il Comitato Nograndinavi, che si batte da anni per liberare la Laguna di Venezia dal passaggio dei "mostri" sta preparando una nuova assemblea civica per coordinare la protesta, dopo il lungo bracco di ferro con il Ministero dell'Ambiente. "Quando una grande nave entra in una città miracolosa e fragile come Venezia, può spezzarle il cuore" scrivono polemicamente gli attivisti del comitato, in risposta alle notizie che riportavano l'incidente. Per i sostenitori della battaglia, le ragioni per impedire il transito dei giganti sono molteplici, e vanno dall'inquinamento dell'acqua e dell'aria alla sicurezza di cittadini e delle opere architettoniche, alla salvaguardia del paesaggio.
"È ovvio per chiunque che in qualsiasi attività umana l’incidente è sempre dietro l’angolo - scrive il Comitato sulla pagina dedicata Salviamo Venezia - ma non per i paladini del crocerismo che hanno sempre fatto come il cieco che non vuol vedere o il sordo che non vuol sentire, negando qualsivoglia problema e riducendolo a “fastidio estetico”, come a suon di libri o di paginate di giornali a pagamento hanno cercato di dire l’Autorità Portuale e la Venezia Terminal Passeggeri.
La grande contro-informazione e mobilitazione che abbiamo costruito in questi due anni ha fatto si che centinaia e centinaia di persone si siano opposte al passaggio delle grandi navi in laguna (con i propri cervelli, cuori e corpi) facendo capire al mondo intero l’importanza e la legittimità della nostra battaglia. Battaglia che il mondo ha mostrato di appoggiare e condividere.
Non ci spaventano le ammende che ci sono state inflitte travisando il significato della protesta sociale e colpendola con provvedimenti amministrativi. Siamo giustamente preoccupati per gli immensi problemi, per i gravi rischi connessi al crocerismo e per i pochi vantaggi che ne trae la città. E oggi gridiamo di nuovo basta, basta basta!!!!
Diffidiamo il Governo e la Regione dall’imboccare scorciatoie inaccettabili per fare presto, con la scusa dell’incidente. Bisogna si intervenire presto, ma operare alla luce del sole. La strada è solo una: nessun ricorso alla legge obiettivo, un vero e serio confronto tra i progetti e gli scenari in campo, un dibattito trasparente e partecipato che abbia al primo posto l’interesse pubblico.
Se si terranno in conto tutti i problemi legati al crocierismo tra cui la crescita del livello del mare e i limiti alla portualità che comporterà il Mose alle bocche di porto, la soluzione che unisce la salvaguardia del lavoro e la tutela dell’ambiente è una sola: le grandi navi incompatibili devono stare fuori dalla laguna.
Quello che è successo oggi ci dice che la lotta è aperta più che mai e ci spinge a proporre un’assemblea cittadina nei prossimi giorni, per chiamare a raccolta la cittadinanza tutta".
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