I rifiuti riciclabili? Vanno in discarica “Ogni giorno sprecate 1.700 tonnellate”
- da La Stampa del 17.04.2014
17 April, 2014
di Claudia Audi Grivetta
Ore 7,30. La famiglia Ricci-Clando si sveglia, fa colazione, si lava, esce di casa. Ma i rifiuti prodotti dai Ricci-Clando finiscono nel cestino della spazzatura, senza essere differenziati. Plastica, carta, organico: tutto in un unico cassonetto, tutto sprecato perché non riciclabile. È l’inizio del minidocumentario «Non siamo irrecuperabili» realizzato da Ipla, Istituto per le piante da legno e l’ambiente, e Conai, Consorzio nazionale imballaggi, per sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata. I dati diffusi dalla Regione sono infatti allarmanti: più del 75% di quello che viene ritrovato nei bidoni dell’indifferenziato poteva essere recuperato se solo fosse stato smaltito correttamente.
«L’attuale ricavo economico della raccolta differenziata», sottolinea Paolo Foietta, il presidente di Ato-R (l’autorità che governa il ciclo dei rifiuti in Provincia di Torino) durante la conferenza stampa indetta da Eco Dalle Città, «si aggira sui 15,7 milioni di euro nel Torinese, ovvero 6 euro a cittadino». I dati dimostrano che con una corretta differenziata il ricavo complessivo potrebbe quasi triplicare. In Piemonte una famiglia tipo produce ogni giorno 2,4 chili di rifiuto indifferenziato. Quindi 1400 famiglie ne producono 3400 chili, quantitativo sufficiente a riempire un automezzo per la raccolta. Ogni giorno i rifiuti indifferenziati in Piemonte riempiono più di 750 automezzi: 2,6 milioni di chili destinati a discarica o a termovalorizzatore. Almeno 500 di questi automezzi potrebbero non servire. Vittima della scarsa differenziazione dei cittadini è anche la cooperativa Arcobaleno Cartesio, che viene pagata da Amiat a seconda di quanta carta raccoglie. Nonostante i 70 mila punti di raccolta domiciliare in città Cartesio, racconta Giancarlo Palazzo direttore generale della cooperativa, «ha perso più di diecimila tonnellate negli ultimi tre anni, quasi il 18 per cento».
Presentato nel corso della conferenza stampa anche un bilancio finale dell’attività di sensibilizzazione delle Sentinelle dei rifiuti a Torino. Da oltre sei mesi sono radicate sul quartiere Vanchiglia, monitorando quotidianamente i cassonetti dell’indifferenziato per capire quanto poteva essere conferito altrove. I risultati sono perfettamente in linea con quanto denunciato dall’Ipla. «È già grave buttar via 250 mila tonnellate di rifiuti ogni anno», sottolinea Paolo Hutter, «adesso anche l’Ipla conferma quanto verificato dalle sentinelle, cioè che la maggior parte di queste tonnellate è differenziabile e che circa la metà è vendibile. Mi pare un dato di cui si dovrebbero occupare tutti».