Rinnovabili, Gifi e AssoRinnovabili contro il nuovo decreto spalma-incentivi
Le associazioni affidano a una lettera indirizzata ai vertici del ministero dello Sviluppo Economico le numerose perplessità sul provvedimento retroattivo che potrebbe tagliare gli incentivi per le rinnovabili
06 May, 2014
AssoRinnovabili e Gifi si schierano contro l'ipotesi del nuovo provvedimento retroattivo spalma-incentivi allo studio del governo Renzi e affidano le loro perplessità ad una lettera indirizzata ai vertici del ministero dello Sviluppo Economico. Le associazioni, in particolare, ritengono che, anziché proseguire sulla strada della rimodulazione degli incentivi, sarebbe «molto più ragionevole e soprattutto vantaggioso per il sistema Paese valutare altre opzioni, come ad esempio la via della cartolarizzazione degli incentivi attraverso l’emissione di obbligazioni del GSE a copertura di parte degli oneri dell’A3, ipotesi considerata dal precedente Governo e su cui assoRinnovabili e Gifi si erano espresse con un giudizio pienamente favorevole, sia per l’impatto che avrebbe sulle bollette sia perché non porrebbe gravose contropartite a carico dei produttori».
Oltre a questo, Gifi e AssoRinnovabili considerano «deleteria e pericolosa per la credibilità internazionale del sistema Paese una misura di rimodulazione degli incentivi avente carattere di obbligatorietà, così come ventilato da alcuni quotidiani nazionali nelle ultime settimane».
Le associazioni, inoltre, sottolineano i benefici ottenuti dall'Italia grazie al sistema delle rinnovabili: solo per dare una stima, gli investimenti cumulati negli ultimi 10 anni, secondo il Bollettino qualifiche IAFR 2012 del GSE, interessano quasi 1.000 impianti e hanno superato i 9 miliardi di euro, con ritorni evidenti per la collettività in termini di PIL e occupazione generati direttamente e nell’indotto, nonché delle entrate fiscali correlate (IVA, IRES, IRPEF, accise ecc.). Gifi e AssoRinnovabili, pertanto, ritengono che «un possibile strumento di attrattività per gli operatori possa essere quello di garantire loro un valore minimo di retribuzione per gli impianti dato dalla somma del minor incentivo riconosciuto e dalla valorizzazione dell’energia. Nell’incertezza futura sull’andamento della domanda elettrica ed in maggior misura sul prezzo dell’energia, appare, infatti, ragionevole poter modulare il decalage dell’incentivo proprio in funzione dell’andamento del prezzo dell’energia. Non potendo, infatti, intervenire direttamente sul prezzo di mercato dell’energia, è ipotizzabile una rimodulazione degli incentivi in un’ottica maggiormente flessibile, individuando delle percentuali di riduzione - differenziate per tipologia di fonte e fasce di potenza degli impianti - variabili al diminuire del prezzo dell’energia. In altri termini, si tratta di inserire nell’ordinamento una misura di salvaguardia, valore floor, per i produttori aderenti allo spalma incentivi».
Secondo le associazioni, inoltre, sarebbe fondamentale definire fin da oggi una serie di strumenti di sostegno per gli interventi di potenziamento, ricostruzione e rifacimento, al fine di permettere agli operatori di effettuare una scelta ponderata e consapevole, eliminando la componente di incertezza presente ad oggi su eventuali future forme di incentivazione per simili interventi.
Scarica la lettera integrale di Gifi e AssoRinnovabili al ministero dello Sviluppo Economico
(Foto ©Climatemonitor.it)