International Parks Festival: a Trezzo d’Adda positivo l'incontro tra i parchi d’Europa
Successo del primo International Parks Festival di Trezzo d’Adda, nel territorio del Parco Adda Nord. Ospiti enti parco metropolitani da Germania, Inghilterra, Austria, Spagna, Serbia e Romania. Il presidente Parco Adda Nord: i parchi, se ben gestiti, non più solo "compensazione" del territorio urbanizzato, ma modello culturale e turistico cui ispirarsi
08 May, 2014
di Stefano D'Adda
Si è chiuso il primo International Parks Festival ospitato dalla città di Trezzo sull’Adda, nel territorio del Parco Adda Nord, che ha animato non solo il centro della cittadina, ma fatto scoprire luoghi splendidi come l’antica Centrale Enel Taccani, dove si sono svolti molti incontri. Numerosi i workshop, le esposizioni e gli spettacoli, con l’esperienza sui parchi delle delegazioni straniere di Germania, Inghilterra, Austria, Spagna, Serbia e Romania. Più di 25mila i visitatori totali della manifestazione, svoltasi dall’1 al 4 maggio.
Al convegno del 3 maggio, alla Centrale ENEL Taccani, era presente anche il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina , che ha ascoltato da rappresentanti dei parchi, di istituzioni forestali (ERSAF) e associazioni ambientaliste (WWF e Legambiente) quale possa essere il ruolo migliore dei parchi metropolitani nella Green Economy. Il messaggio è stato lanciato soprattutto Agostino Agostinelli che, partendo dalla sua esperienza di presidente del Parco Adda Nord, ha evidenziato come i parchi non vadano più considerati solo come aree di "compensazione" di un territorio troppo urbanizzato ma, se gestiti bene, come modello economico cui ispirarsi, sfruttandone le potenzialità turistiche e culturali. Agostinelli ha indicato in tal senso esperienze importanti come l’Emsher Park, nel distretto tedesco della Ruhr, un’area 25 anni fa fortemente industriale e ora convertita in meta turistica e culturale; il Lee Valley Park in Inghilterra e la stessa Isola della Cultura, nata nell’ex-Cartiera Binda, a Vaprio d’Adda .
Sempre Agostinelli, anche nel suo ruolo di vice Presidente Federparchi, ha sottolineato la peculiarità dei parchi italiani: una natura che spesso coesiste con realtà produttive, industriali, abitative, culturali e storiche. Un modello da riprodurre anche fuori dai parchi stessi, con la necessità di un approccio territorialista, che consideri l'abitante come produttore.
Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e con delega all’EXPO, ha ricordato come per lavorare su questi muovi modelli vi sia l’esigenza di recuperare la statualità perduta, perchè se le regioni, giustamente, hanno un interesse primariamente territoriale, il livello nazionale deve andare oltre i problemi e le specificità delle singole zone e trovare una soluzione per non distruggere il territorio e mettere d'accordo tutti.
Paola Brambilla (WWF) e Damiano di Simine (Legambiente) hanno più volte richiamato la mai sufficiente attenzione sul problema del consumo del territorio, denunciando la mancanza di un vero ed efficace controllo. Far luce sulla necessità di regolarizzare il consumo di suolo, vigilare e bloccare, non significa fermare l'edilizia, ma sviluppare progetti funzionali e di tutela.
Giuseppe Luigi Minei, Direttore del Parco Adda Nord, ha in conclusione ricordato come il fiume Adda, storicamente motore industriale e fonte di sviluppo del territorio, sia un ottimo candidato italiano per nuovi progetti e proposte innovative per l’economia del futuro, per dimostrare come i parchi possano essere fonte di turismo e cultura. “Proprio partendo da questo ruolo dell’Adda, lavoreremo all'edizione 2015 dell'International Parks Festival.”