Via d'Acqua e contestazioni, intervista al Presidente Ambiente del CdZ 7, la zona dei parchi
Intervista a Ivano Grioni, Vicepresidente CdZ 7 e Presidente Commissione Ambiente con delega sui parchi dell’Ovest. “La Zona 7 votò sì all’unanimità nel 2012 al progetto Via d’Acqua EXPO, con la sola astensione di chi voleva il canale addirittura navigabile. I benefici del progetto sono tanti, credo stiamo perdendo una buona occasione per il territorio”
14 May, 2014
di Stefano D'Adda
Alla luce delle ultime tormentate vicende sulla ormai "celebre" Via d’Acqua per EXPO 2015 che ora, nonostante la decisione di rinunciare all’attraversamento dei parchi in superficie e scegliere la più lunga e costosa strada dell’interramento, è a rischio per le ben note vicende giudiziarie e comunque continua ad essere contestata dai No Canal e dai No EXPO, intervistiamo Ivano Grioni, Vicepresidente del CdZ 7 e Presidente Commissione Ambiente con delega sui parchi dell’Ovest (Cave e Trenno).
Presidente Grioni, come si può riassumere la tormentata vicenda della Via d’Acqua dal punto di vista del Consiglio di Zona 7?
Partirei da due anni fa, quando nella primavera 2012 il progetto Via d'Acqua di Expo fu approvato all'unanimità con una delibera del nostro Consiglio di Zona. Unici astenuti furono quelli dell'allora PDL, sa perché? A loro il progetto del semplice canale con la ciclabile non entusiasmava. Volevano il progetto originario della Moratti, quello del canale navigabile. Nel 2013 ci sono state altre Commissioni in Zona 7, ed è emersa una prima contrarietà ad alcuni aspetti del progetto da parte di Italia Nostra, che proponeva - riassumendo - il famoso passaggio del canale ad est e non ad ovest. A luglio 2013 sono stati assegnati gli appalti per i lavori. A novembre 2013 sono iniziate le proteste dei vari Comitati, ad appalti già assegnati quindi.
Expo non aveva mantenuto le promesse?
EXPO aveva accettato alcune modifiche, altre no. Il vero motivo è che quando alcuni residenti della zona hanno visto le transenne dei cantieri nei parchi, a chiudere un corridoio di 20/30 metri anche se l'ingombro del canale sarebbe in media di 3/4 di metri, si sono spaventati e hanno iniziato a raccogliere le firme e a protestare. Anche il delegato EXPO del Comune Confalonieri ha ammesso che in questa fase, l'apertura dei cantieri, è mancata una migliore informazione da parte di EXPO. Tant'è che ancora ad un mese prima dei lavori in Zona 7 c'erano cittadini che venivano da me, convinti che il canale non si facesse più; io rispondevo "No, guardate che il progetto è stato approvato, i lavori partono a breve".
Torniamo all’oggi. Guai giudiziari permettendo, se si farà la Via d'Acqua, nei parchi Trenno e Pertini sarà interrata. I cittadini di Zona 7 sono soddisfatti?
Guardi, la Zona 7 non si è mai espressa contro il progetto Via d'Acqua, nemmeno quello originale. Personalmente poi, io sono tra gli scontenti della soluzione interrata. Combatto da anni per non tombinare i fontanili, sono per l'acqua che si vede in un parco, che sia fruibile dai cittadini, non per quella interrata.
Quindi la protesta è solo dei Comitati?
Bisogna distinguere. C'erano comitati che volevano dialogare, trovare una soluzione, come “Cambia Canale”, che non era contro a tutti i costi, sposava le variazioni chieste da Italia Nostra. Poi ci sono i Comitati che sono contro a prescindere, come i No Canal, o quelli che sono contro tutto perché sono contro EXPO. Ma se si fa quel discorso, il problema è un altro ...
Dal mio punto di vista, le sole vere opposizioni tecniche al progetto, sono sempre state quelle di Italia Nostra, che poi parte dei Comitati è arrivata addirittura a contestare di essersi “svenduta”, solo perché ha avuto in concessione dal Comune l’incarico per la tanto attesa riqualificazione di una parte del Parco delle Cave.
E vorrei aggiungere una cosa. Chi contesta la Via d’Acqua perché troppo costosa dovrebbe anche sapere che se non si farà nulla, perdiamo comunque tanti milioni. Sono nostri anche i 13 milioni che ora chiede la Maltauro per il ritardo e che diventeranno circa 23 milioni se non si fa nulla. Anche quelli sono soldi buttati.
Ma qual'era il fascino del progetto Via d'Acqua, c'era davvero un valore aggiunto al territorio?
Oltre al canale, la cosa più importante a mio parere è la ciclabile EXPO-Darsena, che io spero che si faccia ancora. Potere andare dalla Darsena ad EXPO in bicicletta lungo una sola via ciclabile, che sarebbe poi un importante dorsale di aggancio per le altre ciclabili del territorio. La Zona 7 aveva poi altri benefici dalla Via d’Acqua: c'è un pezzo di parco fermo da 20 anni, metà sarebbe fatto con i soldi della Via d'Acqua; è l'area limitrofa a via Cividale del Friuli, che avrebbe avuto anche un’area giochi e un bel passaggio del canale, ad “S”. Il progetto prevedeva anche migliorie al Parco delle Cave, a beneficio delle strutture delle varie associazioni. Ho sentito gente parlare tanto, ma senza conoscere bene le cose. Il progetto prevede anche uno scambiatore che dal Canale porta l'acqua per le cave Cabassi e Aurora.
Quali sono le sue conclusioni?
Io ritengo che sull’aspetto tecnico della Via d’Acqua si sarebbe dovuta lasciare la parola agli esperti; io ammetto di non esserlo, ma mi chiedo com'è che in certi Comitati sono tutti esperti di idraulica... Sicuramente EXPO ha sbagliato nel non farsi più vedere e sentire dopo l’approvazione del progetto, fino alle transenne messe nei parchi. Però per il nostro territorio il progetto Via d’Acqua portava anche tanti vantaggi che io credo non siano stati considerati. E per fare le cose sul territorio i soldi bisogna prenderli, quando arrivano gli eventi.