Giornata mondiale dell’ambiente, Legambiente: cambiamenti climatici sfida cruciale da affrontare
nella Giornata mondiale dell’ambiente 2014 Legambiente stabilisce le priorità: “Il contrasto ai cambiamenti climatici è una sfida cruciale da affrontare. Il semestre italiano di presidenza UE sia un’occasione per discutere della strategia clima e stabilire impegni più vincolanti e ambiziosi”
05 June, 2014
Un mese da record. Aprile 2014 è stato il mese più inquinato della storia con il livello medio di anidride carbonica in atmosfera che ha superato "in modo costante" le 400 parti per milione (ppm). Un dato che indica l’urgenza di affrontare al più presto e in maniera concreta la questione dei cambiamenti climatici, causa dominante del riscaldamento globale che provocherà cambiamenti ad esempio nella temperatura dell'aria, degli oceani, nel ciclo dell'acqua, nel livello dei mari. Le più importanti modifiche climatiche previste per i prossimi anni, come ha sottolineato il rapporto Ipcc, sono: l’aumento delle temperature globali compreso tra 2 e 4 gradi entro fine secolo; l’aumento del livello medio del mare da 50 ad 80 cm entro fine secolo; una forte diminuzione della copertura glaciale tra -15% e -55% entro fine secolo (escluso l'Antartide); precipitazioni più intense ed aumento sia delle alluvioni che dei fenomeni di siccità. Per Legambiente il contrasto ai cambiamenti climatici è una sfida cruciale da affrontare. Quello che serve è una politica nazionale ed europea più ambiziosa e attenta al contrasto ai cambiamenti climatici. È quanto l’associazione ambientalista torna a chiedere in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente che si celebra oggi in tutto il mondo.
“L’Italia, con il semestre italiano di presidenza europea - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - è chiamata a svolgere un ruolo importante e incisivo nella lotta ai cambiamenti climatici, stabilendo politiche più risolutive e ambiziose e significativi impegni di riduzione delle emissioni di carbonio per tutti i paesi europei. In particolare per contenere il surriscaldamento sotto i 2°C ed evitare la catastrofe climatica, l’Unione europea e l’Italia dovranno impegnarsi a ridurre almeno del 55% le emissioni interne entro il 2030, a raggiungere il 45% di energia rinnovabile e tagliare il consumo di energia del 40% per portare avanti una reale transizione verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio. Ma per realizzare questi obiettivi - continua Cogliati Dezza - è importante il sostegno del Governo italiano attraverso, una politica nazionale energetica che abbandoni la strada delle fonti fossili e punti, invece, ad una forte espansione delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della chimica verde, in grado tra l’altro di creare nuove opportunità di lavoro, di innovazione e sviluppo di tecnologie”.
“Accanto ad una politica energetica nazionale - conclude Cogliati Dezza – è importante che il Governo intervenga con interventi mirati sui settori più inquinanti, a partire da quello dei trasporti, per affrontare l’emergenza smog in Italia. L’inquinamento dell’aria resta uno dei principali problemi per la salute delle persone e per la salvaguardia dell’ambiente. Nel 2013 su 91 città monitorate da Legambiente, 43 hanno registrato valori di PM10 superiori ai limiti di legge. Dati che confermano la situazione critica in cui si trova il Paese. Per questo è indispensabile che il Governo metta in atto interventi mirati a favore della mobilità sostenibile basata su trasporto pubblico, sulla mobilità pedonale e ciclabile e sul trasporto su ferro, abbandonando la realizzazione di opere faraoniche e spesso inutili come il TAV e la moltiplicazione di strade e autostrade inutili e dannose”.