Inchiesta del Fatto su Legambiente. La replica dell'associazione
Il presidente e la direttrice di Legambiente rispondono all'inchiesta pubblicata da ilfattoquotidiano.it che denuncia "il rischio di incompatibilità tra affari e settore non profit di utilità sociale". Gli ambientalisti dicono di provare rabbia, ma anche "disgusto e tristezza"
10 June, 2014
«Similgiornalisti d'inchiesta (che) continuano a denunciare il business di Legambiente». Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e Rossella Muroni, direttrice generale della stessa associazione, definiscono gli autori dell'articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano, che denuncia la partecipazione del Cigno in alcune società e i potenziali conflitti d'interesse.
«Strana coincidenza, domani (oggi, ndr) presentiamo il Rapporto Ecomafia ed un giornale online decide che il problema principale di questo Paese siamo noi di Legambiente e la nostra partecipazione in società private. Meritiamo la prima notizia dell'home page addirittura! Proviamo rabbia, certo, ma soprattutto disgusto e tristezza - scrivono i dirigenti di Legambiente - Per attaccare chi da anni denuncia e lotta per la legalità in questo Paese si cerca di gettare fango sul lavoro di migliaia di cittadini impegnati che rappresentano la parte bella e vitale di questo martoriato Paese».
Volontari, osservano Cogliati Dezza e Muroni, cartier replica watches che attraverso il sistema associativo hanno il pieno potere di verificare e chiedere conto al gruppo dirigente dell'associazione. «Come e cosa Legambiente fa c'è scritto sui nostri siti, sul nostro mensile, sui nostri documenti congressuali. Le decisioni vengono prese e votate in organismi collettivi democraticamente eletti - spiegano i due - Non ci sono cose poco chiare o da nascondere c'è solo uno sforzo collettivo da rispettare».
Secondo la replica degli ambientalisti, affidata a un comunicato stampa sul sito di Legambiente, i giornalisti «guarda dal buco della serratura ma la porta è spalancata». «Abbiamo sempre rivendicato la partecipazione e la creazione di start up di impresa per dare gambe e vita dal basso alla cosiddetta green economy, lo abbiamo fatto investendo il lavoro e le intelligenze di alcuni di noi - aggiungono presidente e direttrice del Cigno - Lo abbiamo fatto rispettando sempre le regole e la trasparenza in tutti i nostri atti».
I dirigenti dell'associazione ambientalista comunicano infine di avere stare vagliando possibili denunce per diffamazione a mezzo stampa. «Ma soprattutto reagiremo come abbiamo sempre fatto, presentando il Rapporto Ecomafia denunciando quanto l'ecomafia prospera in un Paese di corrotti - concludono Cogliati Dezza e Muroni - Con buona pace dei giornalisti d'assalto e di quelli che stanno dietro ai loro attacchi velenosi. Stupisce, per un giornale del credito che gode Il Fatto Quotidiano, che il servizio sia infarcito di così tante mezze verità e grandi bugie. Ci chiediamo e chiediamo al giornalista: ha trovato qualcosa di illecito? quali sono le accuse? E' un vero peccato che una parte del giornalismo italiano si sia innamorata di questa sindrome del sospetto e del gettare fango su chiunque. Anche questo è un effetto del degrado morale di questo Paese, contro cui noi combattiamo con determinazione tutti i giorni in tutte le forme possibili».
(Foto: Critici per Caso)