Prima seduta operativa per la neonata Commissione Speciale Smart City
Presentati i piani di attuazione del progetto Smart City sono dall'Assessore all'Ambiente Enzo Lavolta durante la riunione della Commissione Speciale. Illustrate le azioni, i progetti, i finanziamenti e le collaborazioni riguardanti il piano di realizzazione di Torino quale città smart
17 June, 2014
Si è riunita oggi nella prima seduta operativa la Commissione Speciale Progetto Smart City, istituita lo scorso 28 maggio. È composta da nove membri: Dario Troiano, Presidente della Commissione, Gioacchino Cuntrò, Marco Muzzareli e Fosca Nomis del Pd, Piera Levi-Montalcini dei Moderati, Silvio Magliano, vicepresidente della Commissione Silvio, Paola Ambrogio di Fratelli d'Italia, Vittorio Bertola di Movimento Cinque Stelle e Roberto Carbonero di Lega Nord.
Ruolo della commissione è quello di svolgere una ricerca conoscitiva della fattibilità e della realizzazione dei progetti smart city presentati. Monitorare, dunque, la progettualità per capire quali sono gli effetti e i ritorni sulla città di Torino dei lavori intrapresi. Presente l'assessore all'Ambiente Lavolta che ha illustrato quali sono i lavori della Fondazione, i piani operativi e la realizzazione futura dei progetti.
Numerosi sono le azioni presentate: “dal 2011, spiega l'assessore Lavolta, sono stati vinti quattordici progetti” e ciò che inorgoglisce è che Torino si trova affiancata a città europee che sulle tematiche della sostenibilità rappresentano un punto certo, si pensi a Stoccolma”.
Cosa deve fare Torino per essere smart? È da questa domanda da cui nascono le 45 azioni, tra cui quelle riguardanti la mobilità partecipata, la formazione di giovani sotto i 35 anni, il trasporto pulito di merci, l'agricoltura in città, solo per citarne alcuni.
“Semplicità e concretezza - spiega l'assessore all'Ambiente - sono i due elementi che caratterizzano le idee e i progetti Smart City, uniti ad una necessaria integrazione tra le diverse azioni.
Durante la riunione si è parlato anche delle modalità con cui la Fondazione Smart City si finanzia. Essenzialmente sono tre le fonti da cui si ricevono finanziamenti: riordinamento dei finanziamenti pubblici; i fondi europei e nazionali e, infine, la partnership pubblica e privata.
In conclusione, ad un intervento della consigliera Levi – Montalcini sulla possibilità concreta di attuare piani innovativi su realtà attuale e sul modo in cui si concretizzerà il passaggio ad un realtà smart futura, Lavolta ha ribadito che obiettivo dei lavori della Fondazione, in questa prima fase operativa, è introdurre quegli elementi atti a creare condizioni favorevoli e sperimentare i progetti su un territorio e una realtà già esistente. Tutto questo in sinergia con gli gli altri assessorati al fine di svolgere un lavoro integrato