Malagrotta, processo a Cerroni: esclusi i cittadini della Valle Galeria
"Esclusi come parte civile anche se siamo coloro che respirano ogni giorno i danni ambientali di Malagrotta". Così i comitati e le associazioni esclusi come parte civile dal processo contro Manlio Cerroni. Ammessa invece Legambiente: "il processo è l'occasione per chiudere definitivamente anni e anni di pessime scelte sui rifiuti"
25 June, 2014
“Regione Lazio e Comune di Roma, da sempre legati intimamente al sistema Cerroni, ammessi come parte civile e noi, Cittadini e Comitati della Valle Galeria e di Fiumicino, siamo stati esclusi”. Così il Comitato Cittadini Liberi della Valle Galeria, il Comitato Malagrotta, il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, l'Associazione Raggio Verde Nazionale, il Comitato Agricoltori ed Allevatori della Valle Galeria, il Popolo della Nebbia commentano la loro esclusione come parte civile nel processo che vede imputato tra gli altri Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti.
Ammessa invece Legambiente che seguirà il processo con gli avvocati Mariadolores Furlanetto e Mario Cevolotto; insieme a Legambiente ammessi dunque anche il ministero dell'Ambiente, la Regione Lazio, Roma Capitale e altre associazioni e comitati. "Siamo soddisfatti che la nostra associazione sia stata ammessa come parte civile in un procedimento che deve essere l'occasione per chiudere definitivamente anni e anni di pessime scelte sulle politiche dei rifiuti nel Lazio”, ha dichiarato Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio.
Secondo associazioni e comitati esclusi “il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano è l'unico che può rappresentarci in questo primo grande processo, soltanto loro, non la Regione Lazio che ancora oggi prevede un piano regionale rifiuti legato a inceneritori, TMB, biogas e buche, nè gli altri enti ammessi, nè Legambiente e WWF che non sono percepite come associazioni davvero vicine ai cittadini e che non hanno mai dato riscontro alle loro richieste di aiuto”.
“Per il processo su Malagrotta, la più grande discarica d'Europa, sarà difficile buttarci fuori – aggiungono i cittadini esclusi dal processo - la respiriamo tutti i giorni e i danni ambientali, sanitari, sociali ed economici sono evidenti, così come non potranno estrometterci da eventuali altri filoni d'inchiesta legati alla discarica di Monti dell’Ortaccio in cui l’associazione Raggio Verde è da sola a tenere testa al Co.La.ri.”.
Tuttavia, nonostante le prese di posizione, l'obiettivo di associazioni e comitati, inclusi ed esclusi, è dichiaratamente lo stesso: è necessario chiarire le responsabilità del passato e lanciare meccanismi virtuosi che portino Roma e la Regione Lazio a cambiare rotta sui rifiuti.