Milano, un grande Cenacolo per nutrire i poveri con gli avanzi del cibo di Expo 2015
La struttura sorgerà nel vecchio teatro abbandonato di piazza Greco e sarà affrescata da alcuni dei maggiori artisti contemporanei. Lo chef Bottura: "Bisogna ripartire da questo, affiancare etica e estetica" - da REPUBBLICA.IT del 16.04.2014
16 April, 2014
da Repubblica.it
Sugli scarti di Expo 2015 nasce un nuovo Cenacolo. Vuole essere come quello leonardesco di Santa Maria delle Grazie il 'Refettorio Ambrosiano' che Diocesi, Caritas e Expo realizzeranno a Milano per la grande Esposizione universale. Sorgerà nel vecchio teatro abbandonato di piazza Greco, sarà affrescato da alcuni dei maggiori artisti contemporanei e ai tavoli, opera di grandi designer, siederanno i poveri di Milano.
Il cibo: gli avanzi delle 400 tonnellate di derrate alimentari che ogni giorno arriveranno sul sito di Rho e che saranno cucinati da 40 chef stellati italiani e stranieri. Per un mese, durante Expo, si alterneranno ai fornelli per sfamare giovani e studenti a pranzo e clochard alla sera. Poi la gestione del refettorio resterà alla Caritas, per servire pasti caldi alle persone che chiedono aiuto ai Centri di ascolto e al rifugio della stazione Centrale.
L'iniziativa è stata presentata in Arcivescovado dal cardinale Angelo Scola con il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, il presidente della Caritas ambrosiana Luca Bressan, il curatore del 'Padiglione zero' Davide Rampello e lo chef Massimo Bottura. Un forno a pietra sarà donato da Eataly per le cucine del refettorio, per realizzare una piccola scuola di panificatori per donne rifugiate e per giovani disoccupati. A rendere il vecchio Teatro Greco - una "opera d'arte" come il Cenacolo - saranno Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Carlo Benvenuto, Maurizio Nannucci e Giuseppe Penone.
La struttura, annessa alla parrocchia di San Martino, risalente agli anni Trenta e abbandonata da anni, sarà ristrutturata su progetto del Politecnico e al suo interno saranno opere d'arte anche gli arredi, a partire dai tavoli in quercia che saranno prodotti da Maurizio Riva: li disegneranno Mario Bellini, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Italo Rota, Patricia Urquiola, Matteo Thun, Gaetano Pesce, Pierluigi Cerri, Aldo Cibic, Giulio Iacchetti, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Franco Origoni e Dwan Terry.
Affidate a giovani designer le credenze, Kartell fornirà le sedie, Artemide le luci, Alessi gli accessori da tavola. "Non solo un pasto caldo - è l'idea del refettorio - ma anche il conforto della bellezza", che non mancherà nemmeno nei piatti. A prepararli saranno chef stellati come Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco e Davide Oldani: in 40 si alterneranno ai fuochi per circa un mese, dopo l'apertura di Expo.
"Nei giorni di punta - ha spiegato Sala - verranno portati all'interno di Expo più o meno 400 tonnellate di cibi e bevande. E quindi è molto facile che degli sprechi ci siano. Questa è una iniziativa importante, ma ne stiamo valutando altre per ridistribuire tutto quanto viene avanzato". Per Bottura "basta pensare ai passatelli, inventati per usare briciole di pane unite con un uovo e crosta di parmigiano. Bisogna ripartire da questo, affiancare etica e estetica", un modo per rispondere "alla domanda che l'arcivescovo Scola ha fatto nel discorso alla città a dicembre: cosa nutre la vita? Nutre la vita ciò che la rallegra".
Soddisfatto il parroco di San Martino in Greco, don Giuliano Savina. per il fatto che "il vecchio teatro, in cui andava in scena il dramma della vita diventi il grande palco in cui Milano recupera il cibo che avanzerà da Expo. Dio non butta via niente, neanche i nostri peccati, e in questo dimostra di essere Dio".