Esondazione del Seveso, la peggiore dal 2002
L'8 luglio 2014 sarà una data da ricordare per i milanesi, soprattutto per quelli di Milano nord, delle zone 2 e 9, dei quartieri Niguarda, Pratocentenaro, Ca' Granda, Istria e sino al quartiere Isola. Bisogna tornare al 26 novembre del 2002, per un allagamento dovuto al fiume Seveso di tale estensione e gravità. Solo due settimane fa Legambiente denunciava ancora una volta i pericoli di una situazione mai risolta
07 July, 2014
Si temeva un'altra esondazione del tristemente famoso fiume Seveso, il canale sotterraneo ingabbiato di Milano che, da decenni, provoca inondazioni nella zona nord della città, soprattutto a Niguarda, riversandosi in vie e piazze come lstria, Zara, Ornato, Fulvio Testi.
Tuttavia bisogna tornare indietro di 12 anni, dicono nel quartiere, per ricordarsi un alluvione di tali proporzioni e che dalle solite vie nei dintorni di via Ca' Granda, via Valfurva, viale Fulvio Testi e piazzale Istria, arrivi con tanta irruenza anche in piazzale Lagosta e nel quartiere Isola.
Dopo gli eccezionali rovesci temporaleschi della nottata, che si sono susseguiti uno dopo l'altro a brevissima distanza, quello che a Milano si teme sempre, l'esondazione del Seveso, è accaduto per l'ennesima volta, spingendosi però eccezionalmente sino a piazzale Lagosta, piazzale Segrino, piazzale Minniti e le vie Borsieri, Porro Lambertenghi, Ugo Bassi, Garigliano, della Pergola.
Un'inondazione iniziata nelle prime ore del mattino e ancora in corso sino alle ore 11, 12. Di eccezionale gravità, come testimoniano le foto che pubblichiamo.
Solo due settimane fa Legambiente denunciava ancora una volta la gravità di una situazione mai risolta: E' inconcepibile che bastino 40 millimetri di pioggia (quelli caduti prima dell'inondazione del 25 giugno, NdR) per far esondare il Seveso e allagare intere zone di Milano. Ancora una volta un normale acquazzone estivo mette a nudo il dissesto idraulico dell'area metropolitana milanese”. A pronunciare queste parole era stato Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia dopo il temporale estivo che lo scorso 25 giugno aveva mandato sott’acqua il quartiere Niguarda. "Un episodio che non si giustifica - continuava Legambiente - con la violenza della precipitazione che ha colpito il Milanese: infatti i pluviometri a Milano si sono fermati ben al di sotto dei 40 mm di pioggia, e solo in alcune parti del bacino del Seveso la precipitazione è stata più intensa, ma non certo al punto di poter essere considerata un evento alluvionale".
“Siamo di fronte ad una vera emergenza: ogni volta che dal cielo cade qualche millimetro di acqua in più del normale i nostri fiumi non reggono e allagano strade e palazzi. Cosa succederebbe se l'alluvione arrivasse veramente? La vera priorità per il governo del territorio metropolitano è il suo riassetto idraulico: si tratta non solo di fare grandi opere, per quanto necessarie, ma anche e soprattutto di mantenere e, ove possibile, ripristinare la permeabilità dei suoli, oggi coperti da densità inaccettabili di urbanizzazione e di infrastrutture, di gestire le acque meteoriche e i drenaggi urbani, di ridare spazio a fiumi e torrenti, sapendo che, per quanto si possa imbrigliare o perfino tombinare un fiume, l'acqua trova sempre il suo passaggio”.