Com'è andato il pranzo di recupero al Bunker di Torino
Il pranzo al Bunker di sabato 5 luglio ha visto la partecipazione di circa settanta persone che, tra un concerto e l'altro, hanno gustato i piatti preparati dalle Sentinelle dei Rifiuti utilizzando esclusivamente cibo di recupero: zucchine, melanzane, peperoni, fagioli, patate, cipolle, riso e sugo
07 July, 2014
di Barbara Cerea
Parmigiana, fagiolini e patate, crema di yogurt e cetrioli, riso con zucchine e melanzane, macedonia con mele, pesche, meloni e pera e, infine, un gelato artigianale alla pesca. Di certo un pranzo abbondante quello che si è tenuto sabato 5 luglio al Bunker di Torino durante il Non-Frequenze Festivl, ma soprattutto un banchetto per cui non è stato speso niente: i prodotti infatti sono stati tutti recuperati dai contadini del mercato di piazza santa Giulia e di corso Belgio che hanno ceduto volentieri intere cassette con merce che non avrebbero più venduto perché non in perfetto stato e che sarebbe finita nella spazzatura. Anche le dispense dismesse e gli stessi cassonetti hanno avuto un ruolo importante nel fornire cibo. In totale sono state raccolte: 2 casse di melanzane, tre casse tra zucchine, fagiolini e patate, 7 peperoni, 8 cipolle, 5 kg di riso e 4 di sugo.
A banchettare con le deliziose pietanze di recupero sono arrivate circa settanta persone che, incuriosite, si sono avvicinate al banchetto allestito per l'occasione dalle Sentinelle dei Rifiuti. Tante le facce sorpese nell'apprendere che la frutta e la verdura con cui sono stati preparati i piatti, pur essendo destinata alla spazzatura, fosse ancora perfettamente commestibile.
Il momento del pranzo, è da sottolineare, rappresenta però solo il tassello finale di un processo che inizia molto prima. Già da una settimana, infatti, le Sentinelle si sono incontrate nelle loro case e nei locali della Vetreria, dove la Radio Banda Larga, festeggiata al Bunker, trasmette i suoi programmi.
La condivisione di idee, stili di vita e pratiche che riconducono tutte alla consapevolezza che è possibile andare oltre le abitudini di una società troppo consumistica e che, condividendo le proprie visioni, possono essere raggiunte sempre più persone.