Olimpiadi della bioarchitettura: 5 giorni alla fine del Solar Decahtlon
RhOME for denCHITY ai primi posti nella gara di archiettura, doppio podio anche per illuminazione e social housing
07 July, 2014
Il Solar Decathlon entra nel vivo della competizione e la casa solare che rappresenta l’Italia nelle Olimpiadi mondiali della bioarchitettura è ai primi posti dopo le prime tre gare. A cinque giorni dalla fine della manifestazione internazionale di Versailles, nel medagliere di RhOME ci sono l'argento nella prova di Architettura ("Semplice e perfetta allo stesso tempo, con un'ottima circolarità e un'integrazione innovativa delle tecnologie", questo il giudizio della prestigiosa giuria composta da Wang Shu - Pritzer Prize 2013, Francoise Heléne Jourda e Thomas Herzog su RhOME), il primo e il secondo posto nelle prove extra di Lightning Design e Social Housing. Protagonisti di questi tre riconoscimenti, i decatleti dell'Università RomaTre che hanno collaborato con le migliori imprese italiane sostenibili per la realizzazione di questi 65 metri quadrati integrabili in realtà abitative già esistenti e totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico.
“Per realizzare una casa davvero sostenibile e ragionevolmente economica, tutte le componenti che concorrono alla sua efficienza energetica devono lavorare in grande sinergia”, spiega Gabriele Bellingeri, docente di Roma Tre e responsabile per RhOME delle strategie energetiche e della costruzione. “La casa è studiata per ottimizzare i guadagni termici in inverno e minimizzarli in estate; ottenere la massima qualità della luce naturale; generare condizioni di comfort senza sprechi energetici e integrare al meglio i sistemi fotovoltaici e termodinamici di captazione dell’energia solare”. Il sistema di monitoraggio e regolazione dei consumi è pensato, come tutto il prototipo, per essere facilmente fruibile: “Abbiamo progettato un’interfaccia semplice ed efficace simile al cruscotto di una automobile per far comunicare la casa con chi la abita. In questo modo l’utente acquista consapevolezza del peso dei comportamenti sui consumi e sul risparmio energetico. Non c’è efficienza senza coinvolgimento e partecipazione”, dice Bellingeri.
Il progetto di illuminazione di RhOME, ideato e realizzato assieme al team di Roma Tre dall'azienda italiana That's my Led, è nato per integrare luce naturale e artificiale. “Nel prototipo, il normale risparmio energetico delle lampade LED (35% rispetto alle fluorescenti e 70% rispetto alle alogene) viene aumentato al 46 e 78%, grazie alla qualità del progetto di illuminazione - spiega Marco Frascarolo ingegnere dell'Università Roma Tre, responsabile illuminazione del progetto -. Abbiamo inoltre utilizzato materiali brillanti, colorati e personalizzabili con l’obiettivo di garantire il massimo comfort visivo. L'illuminazione esterna, poi, garantita da lampade con piccole celle fotovoltaiche, garantisce un'autonomia di cinque ore a piena carica e l'accensione può essere manuale oppure gestita da crepuscolare”.
Un’altra delle sfide di RhOME è quella di integrare nell'abitazione la vita casalinga con quella lavorativa. La disposizione delle stanze e l'arredamento sono studiati per trasformarsi da casa a ufficio con estremo comfort e semplicità. “Flessibilità dimensionale e funzionale , fluidità tra luoghi privati e collettivi, tra spazi interni ed esterni e inoltre sostenibilità, comfort e qualità delle componenti tecnologiche e costruttive sintetizzano i contenuti della nostra proposta progettuale”, spiega Luigi Franciosini, docente di RomaTre e responsabile del progetto architettonico e urbano per RhOME. “RhOME for dencity è una casa per tutti, un sistema ad alta efficienza energetica e tecnologica. Una buona ventilazione naturale, una sensibile diffusione della luce e delle visuali ne amplificano la vivibilità e la capacità di scambio con l'esterno. Le finestre, dalle tante dimensioni, inquadrano come fossero cornici i paesaggi evocanti della periferia”.
A conferma di queste caratteristiche, l'arredamento di RhOME è in parte recuperato da vecchi mobili restaurati grazie alla guida di CMWood che ha insegnato ai decatleti l'arte del restauro funzionale e del riuso. Cucina e camera da letto sono invece altamente tecnologiche e sostenibili. Una cucina leggera, dematerializzabile, riciclabile, adattabile e facile da comporre e ricomporre, montare e smontare: è il sistema Meccanica di demode engineered by Valcucine. La struttura è riutilizzabile al 90% e riciclabile al 100%, i piani di lavoro sono realizzati in RE-Y-STONE®: materiale biocomposito ottenuto dalla lavorazione di carta riciclata con resine naturali. Per la camera da letto, posta al centro dell'abitazione, CLEI ha disegnato un letto-scrivania che trasforma l'ambiente più privato della casa in un sobrio ufficio dal design italiano.
Il progetto italiano RhOME for denCity si distingue dagli altri 19 prototipi in gara anche per la facile costruzione e l’attualizzazione nel contesto urbano. “Anche se il prototipo è realizzato per la partecipazione a una competizione che richiede prestazioni estreme e potrebbe essere soltanto una ‘macchina da gara’, abbiamo voluto progettarlo e gestirlo come una casa vera, nella quale una famiglia possa abitare con ottimi livelli di comfort e una bolletta energetica a bilancio zero”, conclude Bellingeri. “Questa visione ci consente di sperimentare l’efficacia, in termini di rapporto tra comfort e consumi energetici, di soluzioni abbastanza economiche da essere molto competitive sul mercato e che possano da subito essere trasferite in un vero edificio delle nostre città”.
Dal 9 luglio riprendono le prove del decathlon solare e RhOME dovrà superare le competizioni più dure: ingegneria, efficienza energetica, sostenibilità, innovazione. Il 12 luglio la gara si concluderà e verrà premiato il vincitore.
Per seguire e votare RhOME for denCity: www.solardecathlon2014.fr/en/votez