Seveso, Italia Nostra (Pellizzoni): il vero problema è la velocità con cui l'acqua finisce nel fiume
Sergio Pellizzoni, vice presidente di Italia Nostra Milano Nord – Cintura metropolitana, ci fornisce qualche prima indicazione su un problema che Milano si tira dietro da decenni. "Queste piogge torrenziali finiscono nel Seveso troppo velocemente. Mancano strutture che le deviino, vasche e soprattutto la capacità di assorbimento del suolo"
07 July, 2014
Sergio Pellizzoni, allora non è cambiato nulla, quando piogge e temporali sono più intensi il Seveso esonda oggi come 40 anni fa. Qual è il vero problema?
Il vero problema non sono certo le piogge e i temporali, anche se il loro essere sempre più frequenti e violenti aggrava le cose, ma è che i 100 mm di pioggia che cadono in città e soprattutto a nord di Milano in pochissime ore, poi scorrono e vanno nel sottosuolo troppo velocemente. Una volta il territorio milanese aveva più campagna e quindi più terra, questo contribuiva ad assorbire l'acqua e a rallentarne la velocità di scorrimento. Da decenni ormai, quando la pioggia è di forte portata, la velocità di penetrazione dell'acqua nel Seveso, che a Milano è un torrente "tombinizzato" per circa 10 km, è troppo alta. Il canale sotterraneo non la regge, si gonfia ed "esplode" dai tombini. La prima soluzione sarebbe quindi riuscire a fare scorrere l'acqua più lentamente.
Eppure qualche struttura che avrebbe dovuto arginare il fenomeno in passato è stata fatta, lo scolmatore Seveso/Olona di Milano nord-ovest (che finisce nel Ticino), la vasca di scarico nel Parco Nord dei Comuni di Bresso e Cinisello ... Non è bastato?
Lo scolmatore di nord-ovest c'è ma doveva essere ampliato e non è stato ancora fatto (il progetto dell'allargamento dello scolmatore di Palazzolo Milanese è approvato, ma ancora da costruire, NdR). Tuttavia il problema è più ampio, riguarda un territorio molto più vasto, non solo quello di Milano, ma tutto il bacino del Seveso (torrente di circa 50 km, che nasce in provincia di Como, NdR). La gestione di un fiume non la potrà mai risolvere un singolo Comune o un bravo Sindaco, la responsabilità è molto più ampia. Nel caso del Seveso sicuramente c'entrano di più Provincia e Regione. Per risolvere il problema ci vogliono i soldi da investire nella pianificazione del territorio e ci vuole il coraggio di affrontare la questione di un suolo iper urbanizzato e cementificato, come quello del Milanese. Sicuramente va ampliato il canale scolmatore e vanno fatte le nuove vasche di esondazione previste, ma questo potrebbe non bastare, perchè i canali deviatori possono trasportare le piene, e anche il problema, altrove, senza risolverlo. Forse ci vogliono anche soluzioni più complesse, come distribuire le acque in modo più allargato, laddove ci siano ancora terreno e campi in grado di assorbirla.
Leggi anche:
La storia del Comitato Stop Esonda Seveso, nato dopo l'esondazione del settembre 2010. Portavoce e presidente Luigi Angiuoni