Spreco alimentare in Italia, 630 g la settimana. Segré: dato sottostimato
Spreco alimentare domestico, 630 gr di cibo buttato per famiglia, la media settimanale secondo l'ultimo Rapporto Waste Watcher presentato all'EXPO Gate di Milano. Andrea Segrè, Last Minute Market: "Sondaggio attendibile, ma la quantità dello spreco è sottostimata, si tende a negarlo. Faremo un diario giornaliero per misurare lo spreco"
08 July, 2014
In coda alla presentazione del Rapporto 2014 Waste Watcher sullo spreco alimentare in Italia, con gli interventi del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina e del presidente dell'istituto SWG, Maurizio Pessato, abbiamo chiesto ad Andrea Segrè, docente all'Università di Bologna e fondatore di Last Minute Market, qualche commento sui dati dello spreco alimentare in Italia.
Il dato medio sullo spreco di cibo è stato valorizzato in 6,5 euro settimanali per famiglia italiana, per 630 grammi di cibo buttato. In generale, lo spreco sarebbe anche in leggero calo rispetto a meno di un anno fa. Sono dati attendibili?
I risultati del Rapporto 2014 sullo spreco alimentare domestico sono attendibili e molto interessanti. Alcune tendenze confermano che riguardo lo spreco di cibo gli italiani sono nella media europea, anche se in certi paesi del nord Europa sono molto più attenti. Bisogna puntare all'educazione a scuola. La media dei 630 g di cibo sprecato per famiglia a settimana, però, non mi convince. E' sicuramente un dato sottostimato perché frutto di autopercezione.
Ossia?
Le domande del sondaggio rivolto a 1500 famiglie italiane chiedevano "secondo te quanto è stato lo spreco?" e in questi casi si tende a negare, a sottovalutare il fenomeno. 630 grammi a settimana di cibo buttato sono molto poco, sono convinto che siano almeno il 50% in più, ma per confermarlo faremo un "diario dello spreco" giornaliero. Gli interpellati potranno misurare quanto buttato, giorno per giorno.
Lei ha anche detto che il sondaggio non confererebbe la sensazione che facendo la spesa più frequentemente, e non una volta ogni tanto, si butti via meno e si sprechi meno cibo.
In effetti i dati che abbiamo sembrano smentire quello che forse è un luogo comune in materia. Abbiamo potuto comparare due gruppi, gli acquirenti di cibo giornalieri e quelli settimanali, e non abbiamo notato grandi differenze. Sicuramente è un altro aspetto da approfondire, per capire meglio le conseguenze dei comportamenti d'acquisto sullo spreco di cibo.