Nuovo stadio della Roma: parcheggi da salasso e niente metro
Scompaiono dal progetto i potenziamenti del trasporto pubblico e appaiono quasi un milione di metri cubi di cemento
11 July, 2014
Lo scorso 26 marzo è stato presentato il progetto ed il plastico del nuovo Stadio della Roma che andrà a costituire la più grande modifica al PRG mai realizzata a Roma. Da quella data però molte cose sono cambiate.
Il progetto originale prevedeva infatti il prolungamento della Metro B alla stazione Muratella, con l’interscambio con la linea FM3. Una modifica che sarebbe stata incredibilmente vantaggiosa per tutti i cittadini ed anche per i tifosi che ora saranno costretti a raggiungere lo stadio solamente con i mezzi privati. Mezzi che, tra l'altro, potranno parcheggiare al costo esorbitante di 10 euro aumentando, con molta probabilità, il parcheggio illegale nelle strade limitrofe e quindi il traffico.
Non solo: nel plastico visibile alla Casa della Città, non sono state riprodotte le altre opere che affiancheranno lo stadio e che sono state inserite nel nuovo progetto. Si parla di previsioni edificatorie a destinazione uffici per 920mila metri cubi e turistico/alberghiere per 48mila.
"Ci troviamo di fronte a 960mila metri cubi di nuove previsioni che nulla hanno a che fare con lo stadio e che rappresentano un'operazione immobiliare colossale per una città come Roma", ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. "Per dare una idea della dimensione della trasformazione prevista, è come se 9 Hotel Hilton (il grande albergo in cima a Monte Mario) fossero realizzati a Tor di Valle, accanto allo Stadio della Roma e agli interventi commerciali".
Un progetto mastodontico quindi che creerà una nuova centralità nella capitale e che dovrà quindi essere supportato da un buon sistema di mobilità pubblica per evitare di congestionare l'area e di riflesso anche quelle limitrofe. Ultimo, ma non ultimo, il problema del rischio idrogeologico che non sembra essere stato preso in considerazione dagli imprenditori e che, invece, è molto alto trovandosi lo stadio proprio a ridosso del fiume Tevere.
"In un momento storico in cui le bombe d’acqua dovute ai cambiamenti climatici sono all’ordine del giorno, costruire a pochi passi da fiumi e torrenti è quanto mai pericoloso – dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio - e a Roma si sta progettando la costruzione di quasi un milione di nuovi metri cubi di cemento, oltre che dello stadio, a pochi passi dal Tevere e in questo caso anche del Rio Vallerano, uno dei maggiori torrenti del reticolo del reticolo fluviale secondario della capitale, che, già oggi, implica intorno al suo corso 481,3 ettari di territorio a rischio idrogeologico con ben 11.700 abitanti lì residenti (dati ABTevere).”