Agricoltura in città: grandi passi avanti e tanto lavoro ancora da fare | i dati Istat
La Confederazione Italiana Agricoltori commenta l'ultimo rapporto Istat sulla qualità dell'ambiente urbano: "In realtà c’è ancora tanto da fare ma finalmente stiamo cogliendo le grandi opportunità delle coltivazioni in ambito urbano"
23 July, 2014
La Cia commenta i dati sulla Qualità dell’ambiente urbano nel 2013. Nei comuni italiani aumentano le aree verdi, anche se ancora lentamente (quasi l’1 per cento annuo): oggi la disponibilità supera i 32 mq pro capite. E si fa strada una nuova modalità del “costruire verde”, frutto della sinergia con l’agricoltura. Dagli orti verticali ai muri vegetali, i vantaggi sono molteplici: riducono le polveri sottili e contengono gli effetti dello smog; rallentano le acque piovane in un’ottica di difesa idrogeologica; tutelano il paesaggio contro incuria e degrado; moltiplicano le possibilità di “urban farming”.
Secondo l'ultimo rapporto Istat, nei capoluoghi di provincia la superficie occupata da parchi, prati e giardini cresce in media di quasi l’1 per cento l’anno, guadagnando negli ultimi dieci anni 6 mq per cittadino. Con il risultato che oggi ogni abitante ha a disposizione mediamente 32 metri quadri di verde.
"In realtà c’è ancora tanto da fare per migliorare la qualità ambientale delle città italiane - commenta la Cia - ma l’agricoltura dimostra di aver colto questa tendenza positiva, promuovendo una nuova sinergia con l’architettura e lavorando a soluzioni urbanistiche innovative in un’ottica di riduzione delle emissioni, di sostegno al city farming e di tutela del paesaggio contro incuria e cementificazione selvaggia. I nuovi stili di vita e le emergenze ambientali, infatti, impongono di concepire in modo nuovo gli spazi cittadini, dando al verde un ruolo diverso che non è più solamente “ornamentale” ma diventa strutturale -osserva la Cia-. Nascono così i giardini verticali, i muri vegetali, i “garden roof” e ovviamente gli orti urbani: tutte nuove forme del verde urbano, che non è più solo limitato ad aree circoscritte della città, ma si insinua all’interno delle architetture in modo nuovo, penetrando negli spazi e negli interstizi ricavati nella tessitura dei palazzi.
“Il verde -ha dichiarato il presidente della Cia, Dino Scanavino- aumenta la vivibilità dentro le mura cittadine, svolgendo una duplice funzione. Da una parte contiene gli effetti dello smog, responsabile dell’11 per cento dei casi di aggravamento di asma dei bambini e del 18 per cento dei problemi acuti negli anziani affetti da problemi respiratori; dall’altro il verde pubblico può essere adibito alle coltivazioni a uso domestico con gli orti urbani. In questo modo non solo si dà un sostegno alle famiglie, ma si salvaguarda il paesaggio sottraendo all’incuria e al degrado terreni spesso lasciati incolti e abbandonati. Sono già 57, infatti, le amministrazioni comunali che nel 2013 hanno attivato gli orti urbani da dare in gestione ai cittadini, quasi l’81 per cento nelle città del Nord”.
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