Trasporti, Asstra: "Il DL competitività affossa definitivamente il trasporto merci su ferrovia"
Aumenta il costo dell'elettricità per le imprese ferroviarie nel trasporto merci: 20 milioni di euro su base annua. Esantati solo i trasporti transfrontalieri. Asstra: "Non si capisce il motivo per cui debba essere solo il mercato interno del trasporto su ferro a pagare l’aumento dei costi energetici"
29 July, 2014
“Il decreto competitività trasforma in legge la stangata preannunciata i primi di gennaio da RFI alle imprese ferroviarie – una stangata da 7,5 milioni di euro per il solo primo trimestre 2014, valutabile in oltre 20 milioni di euro su base annua - come conseguenza della decisione dell’Autorità dell’Energia Elettrica, che di punto in bianco ha aumentato il costo dell’elettricità per l’infrastruttura ferroviaria e ridisegnato in modo unilaterale il quadro delle esenzioni per questo tipo di costi all’inizio dell’anno”.
E’ con questo grido di allarme che le imprese ferroviarie aderenti all’ASSTRA che operano i servizi cargo denunciano le "conseguenze disastrose per questo sistema della malaugurata trasformazione in legge con l’art. 29 del decreto competitività della delibera n. 641 del 27/12/2013 dell’Autorità elettrica".
L’articolo 29 stabilisce infatti che il regime di sconti ad RFI per l’elettricità consumata sui binari si applichi solo ai “trasporti del servizio universale” e , dopo l’emendamento presentato dal Governo la settimana scorsa, anche ai “servizi transfrontalieri".
”E’ peggio di una scossa elettrica mortale per il trasporto interno su ferro del Paese – commenta Massimo Nitti, vice presidente di ASSTRA e coordinatore del settore ferro dell’associazione - Le nostre imprese ferroviarie, che gestiscono il trasporto merci, non possono reggere ad un aumento dei loro costi per accedere all’infrastruttura ferroviaria nazionale. Queste imprese, già colpite duramente dalla crisi economica, sono di fatto abbandonate col cerino in mano di fronte all’aumento dei costi dell’elettricità che si ripercuoteranno sui costi di acceso alla rete. L’emendamento del governo aggiunge al danno anche la beffa. Non si capisce il motivo per cui debba essere solo il mercato interno del trasporto su ferro a pagare l’aumento dei costi energetici”.
“Un’iniziativa politica deleteria per l’economia nazionale, conclude Nitti, che va nel senso opposto alla salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità sociale ed economica, un fatto inaccettabile che rischia di provocare danni incalcolabili”.