"La costruzione di nuovi parcheggi non incentiva l'uso delle auto": intervista a Lubatti
Eco dalle Città ha intervistato l'assessore alla Viabilità e Trasporti Claudio Lubatti per un confronto sulla situazione dei parcheggi in procinto di realizzazione e su quali possono essere le conseguenze sulla mobilità a Torino
01 August, 2014
Alla luce di dibattiti tra cittadini, comitati e amministrazione comunale, la questione della costruzione dei parcheggi per auto a Torino è diventata piuttosto intricata. Alcuni progetti non hanno mai visto la luce, di altri non si sente più parlare, mentre pochissimi sembrano in procinto di essere avviati.
Eco dalle Città ha intervistato l'assessore alla Viabilità e Trasporti Claudio Lubatti per far il punto della situazione e per capire che valore abbia la costruzione di nuovi parcheggi a rotazione e pertinenziali (parcheggi privati a pertinenza di unità immobiliari e ad esse vincolati) in una città che, a detta dei suoi amministratori, vuole diventare “smart” sull'esempio di altri contesti europei.
Assessore Lubatti può aggiornarci sulla costruzione di alcuni parcheggi come quello di piazza Carlina, Paleocapa, Marconi, Gran Madre, Giardini Reali? I cittadini si chiedono quante siano suggestioni e quali, invece, siano i piani realmente approvati.
Ad inizio mandato, due anni fa, sono stati approvati dal Consiglio comunale 21 parcheggi pertinenziali. Dall'approvazione all'effettivo inizio dei lavori c'è una procedura che prevede diverse fasi e che dura all'incirca un anno. Innanzitutto si pubblica un bando per ricercare chi si occuperà della realizzazione dell'opera; il progetto poi dovrà essere approvato dalla Giunta e, in caso di esito positivo, inizierà la verifica delle condizioni necessarie per potrà iniziare sull'area. Con questo intendo che interviene la sovrintendenza, i sottoservizi quali Smat, eccetera.
Dei 21 parcheggi pertinenziali approvati, pur essendo trascorso un anno e mezzo, nessuno ha ancora visto realizzazione. Gli unici due per cui la procedura è terminata e per cui a dopo l'estate si apriranno i cantieri sono quelli di piazza Carlina e di Corso Marconi.
Proprio in questi giorni c'è stato un tavolo di cantiere per piazza Carlina, in cui sono stati presentati i progetti approvati, e in cui sono stati riuniti tutti gli interessati alla costruzione del parcheggio: da chi lo realizzerà ai commercianti e cittadini della zona. Nel mese di settembre, dunque, inizieranno i lavori.
Per quanto riguarda corso Marconi, il 6 agosto la commissione Infrastrutture e Trasporti illustrerà l'ultima fase del progetto, quindi se non ci saranno ricorsi, da fine settembre anche qui apriranno i cantieri.
Qual è a situazione degli altri parcheggi approvati invece?
Gi altri progetti sono fermi ad una determinata fase della procedura di cui le parlavo. Per esempio, in piazza Lagrange l'esecutivo dovrebbe essere approvato nel messe di novembre, in corso Allamano nella primavera del prossimo anno. E poi ci sono le gare deserte, ovvero quei progetti per cui nessuna impresa, dopo aver effettuato le sue valutazioni, è interessata a finanziare i lavori.
La costruzione di alcuni parcheggi, come per esempio quello di piazza Marconi, ha suscitato grandi polemiche nei cittadini. Quanto può influire il loro parere e quello dei comitati?
Premetto che divido le proteste in due tipologie, quelle ideologiche e quelle che effettivamente nascono da un disagio da parte dei cittadini.
Può farci degli esempi?
Sì. Quanto al primo caso mi vengono in mente le proteste per la costruzione del parcheggio in piazza Marconi. Ci sono coloro che sono contrari al parcheggio sotterraneo a prescindere ma, condivisibile o meno, è un osservazione. Per il parcheggio di corso Marconi, accanto ai suggerimenti pervenutici e accolti, per esempio, la voce era quella per cui si sarebbero abbattuti degli alberi, togliendo continuità al tratto alberato del corso. In realtà la situazione è differente perché è vero che si abbatteranno la alberi ma saranno meno di una decina e sono tra quelli che il Verde Pubblico aveva considerato in pericolo. Al posto di quegli alberi ne verranno impiantati di nuovi, verrà creata una pista ciclabile e pedonale lungo il centro restringendo sui lati lo spazio designato alle carreggiate, in più quella diventerà una zona 30. Il modello sarà quello della rambla a Barcellona e i posti auto in superficie spariranno.
Perché, quindi, protestare per una piazza che diventerà un altro salotto di Torino, come lo sono diventate piazza Solferino e piazza san Carlo? Il tutto, tra le altre cose, senza che ci sia alcun costo per la città.
Dall'altra parte ci sono quelle proteste che, invece, illuminano in maniera costruttiva sulle modifiche che verrebbero apportate con la costruzione del parcheggio. Penso al caso della Gran Madre: l'approvazione in Consiglio comunale di quel parcheggio risale all'amministrazione precedente e non rienra quindi nei 21 approvati due anni fa. Io ho sospeso la procedura e uno dei fattori determinanti è stata proprio la protesta dei residenti della zona. Il parcheggio, così come era stato progettato, con rampe fuori dalla piazza avrebbe creato problemi al traffico a causa della restrizione delle carreggiate. Un parcheggio a cielo aperto così come è ora non va bene, ma così com'è stata pensata la progettazione di quel parcheggio non può continuare. In Consiglio comunale ci andrà quando verranno cambiate le condizioni.
Gli interventi a carico delle imprese costruttrici vincitrici dell'appalto si interessano anche della riqualificazione superficie dei parcheggi in procinto di realizzazione?
No, la gestione e la manutenzione sarà poi a carico della Città, ed è per questo che per esempio per il progetto del parcheggio in piazza Carlina, non sono state accettate proposte che, se pur molto belle, ad esempio una fontana al centro, richiedono costi elevati per Torino.
La costruzione di nuovi parcheggi incentiva l'uso dell'auto privata a scapito di mezzi pubblici e biciclette?
Assolutamente no. Posso accogliere l'osservazione se fossero stati approvati parcheggi pubblici a rotazione. Due anni fa, invece, non è stato approvato nemmeno uno. I parcheggi pertinenziali sono parcheggi privati, come se fossero grandi garage. Questo significa che semplicemente verranno “nascoste” sotto terra quelle auto che invece ora sono parcheggiate in superficie e che comunque attraverserebbero la zona perché appartenenti ai residenti della zona.
Come si scelgono le aree in cui verranno costruiti parcheggi?
Vengono fatte valutazioni su più livelli, a livello ambientale e con analisi di mercato per verificare se, effettivamente, in una determinata zona verrebbero acquistati dei parcheggi: nessuna impresa si prende in carico la realizzazione di un progetto senza aver la certezza che i posti auto verranno effettivamente comprati.
Per quanto riguarda la situazione del parcheggio ai Giardini Reali, che tipo di parcheggio sarà?
Sarà un parcheggio a conformazione economica mista, cioè in parte pubblico a rotazione e in parte pertinenziale.
Come per altri parcheggi, anche qui sono sorte numerose proteste. Alla luce di queste, qual è la situazione attuale?
Ci sono valutazioni in corso con il settore Verde Pubblico del comune. Anche qui la protesta dei comitati è molto accesa perché si teme un danno all'area verde. In realtà il progetto è stato in parte modificato in modo tale che si evitasse l'abbattimento del maggior numero di alberi, per cui il parcheggio verrà costruito in un'area limitrofa.