Legambiente, pubblicato il bilancio finale di Goletta dei Laghi 2014
Il viaggio di Legambiente con la campagna Goletta dei Laghi si è conclusa dopo oltre un mese di monitoraggio. L'obiettivo è la salvaguardia dei bacini lacustri italiani, patrimonio della biodiversità e fonte di sviluppo sostenibile
06 August, 2014
È durato più di un mese il viaggio intrapreso anche quest'anno da Legambiente per la Goletta dei Laghi di Legambiente, la campagna nazionale per la salvaguardia dei bacini lacustri italiani realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont. Dieci le regioni attraversate e undici i siti analizzati: l'elenco delle località lacustri che hanno subito le conseguenze negative della cementificazione e per l'inadeguatezza dei sistemi fognari e di quelle che, al contrario, hanno coniugato fruttuosamente turismo e sostenibilità ambientale. Numerosi sono stati anche gli elementi che Legambiente ha raccolto per dimostrare che i laghi possono diventare modelli di gestione virtuosa dei territori. Si pensi, ad esempio, alle zone a Protezione Speciale e ai Siti di Interesse Comunitario come i Pantani di Lentini e Gelsari in Sicilia, il lago di Vico nel Lazio, il lago di Porta in Toscana, i bacini della Sila in Calabria: veri e propri presidi ecologici.
“In questi anni la campagna ha saputo soddisfare la primaria esigenza di un monitoraggio puntuale della qualità delle acque ed è progressivamente cresciuta riuscendo a coinvolgere sempre più aree del nostro Paese e ampliando i contenuti, dalla tutela della biodiversità al sostegno a forme di turismo sostenibile - commenta Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente.
Ciò su cui si fa leva, infatti, è la possibilità che i laghi diventino uno dei motori della green economy e che rappresentino il punto di partenza per avviare una gestione pianificata del territorio. Una possibilità è rappresentata dai Contratti di Laghi, una pianificazione partecipata del territorio che ha il fine di far collaborare concretamente le istituzioni provinciali e regionali, le amministrazioni lacuali e quelle dell'entroterra, gli enti tecnici, le società di gestione, le associazioni e i cittadini.
Ma cosa mostrano i dati pubblicati nella classifica da Legambiente?
Una situazione piuttosto critica. Se da un lato ci sono esempi come i laghi di Avigliana che hanno ricevuto le 5 Vele, dall'altro ci sono i laghi della Lombardia. Questi ultimi hanno denunciato una situazione complessivamente negativa. Sono 12 i laghi più inquinati che il monitoraggio scientifico condotto dai tecnici del laboratorio mobile ha evidenziato: Iseo, Lario, Varese, Ceresio Maggiore e Garda. Su 58 punti presi a campione, infatti, 38 risultano oltre i limiti di legge per l'alta concentrazione di batteri fecali.
A tal proposito con il dossier #salvaacque Legambiente ha raccolto le situazioni più critiche e che necessitano di opere di bonifica più urgenti.
“La carenza del sistema depurativo riguarda ancora un'estesa area del nostro Paese – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale di Legambiente – dato che coinvolge un quarto della popolazione. Le conseguenze, oltre al grave impatto sull'ambiente, sono anche economiche: rischiamo di dover pagare pesanti sanzioni per le procedure d’infrazione dovute al mancato rispetto delle direttive europee".
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.