Cottarelli, rincari sul TPL nella spending review | Asstra sostiene il commissario
Asstra: "La spending review di Cottarelli per quanto riguarda i trasporti è un’analisi articolata e ragionata di un settore molto complesso. Non ci nascondiamo, ci sono margini di efficienza nelle gestioni che vanno recuperati. La questione dei rincari non va estrapolata dal contesto"
02 September, 2014
"Le imprese italiane del trasporto pubblico locale presentano passivi rilevanti ed è necessario intervenire sul lato dei costi e dei ricavi": lo ha sottolineato il commissario alla spending review Carlo Cottarelli, secondo cui occorre in particolare agire sulla rimodulazione tariffaria, con incrementi riguardanti gli abbonamenti. "Siamo molto più generosi di altri Paesi", ha detto Cottarelli, facendo notare che vi è un pronunciato divario rispetto ad analoghe tariffe europee.
Aumentare sì, ma con misura. "Occorre evitare aumenti eccessivi - sostiene il Commissario - perché se si alzano troppo le tariffe, l'ovvia conseguenza è che si riduce l'uso dei mezzi pubblici e le persone preferiscono prendere l'auto privata. (Sulla relazione fra rincari e potenziale perdita di passeggeri, si veda l'intervista a Dario Balotta "Rincaro abbonamenti a Milano: è questa 'La migliore offerta'?")
Massimo Roncucci, nuovo presidente dell’Asstra, l’associazione nazionale che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale in Italia, commenta così le misure proposte dal Comissario: "La spending review di Cottarelli per quanto riguarda i trasporti è un’analisi articolata e ragionata di un settore molto complesso, a cui non a caso il Commissario dedica un capitolo a parte distinguendolo dall’universo delle società partecipate strumentali di proprietà di enti locali e regioni".
"La presentazione del lavoro svolto dal Commissario Cottarelli ha suscitato reazioni controverse, soprattutto rispetto al settore dei trasporti pubblici locali, da cui è stato estrapolato in modo pretestuoso, a nostro avviso, la questione degli abbonamenti, che se isolata dal resto del ragionamento di Cottarelli è, ovviamente, di difficile lettura. Poiché la nostra associazione, per quello che le compete, ha contribuito in modo sostanziale a questa parte della spending review mettendo a disposizione del Commissario e della sua èquipe la nostra memoria storica ed i dati concreti del sistema, ci sentiamo impegnati a dare il nostro contributo sulla questione”
“Il settore è in perdita, ma le situazioni negative sono concentrate in poche e grandi realtà, in cui il debito delle aziende è esploso per un complesso di ragioni non tutte imputabili alla gestione interna. Non ci nascondiamo dietro un dito, per cui riconosciamo, come abbiamo fatto con Cottarelli, che ci sono margini di efficienza nelle gestioni da recuperare. Però picchiare alla cieca non serve a niente e per intervenire bisogna capire che ci sono pesanti inefficienze esterne. Prima tra tutte, la velocità commerciale, come ha rilevato Cottarelli, che ha anche messo il dito sulle “generose condizioni normative piuttosto che salariali stabilite dalle contrattazioni integrative aziendali”.
"Siamo convinti che l’introduzione del costo standard, come elemento corretto e trasparente per verificare la congruità delle compensazioni per i contratti messi a gara, per gli affidamenti in-house, ma anche per la valutazione del corrispettivo in caso di valutazione in borsa di queste aziende, sia un’ottima prospettiva. Infine, prendiamo atto che secondo il Commissario, le caratteristiche economico-produttive del settore non giustificano interventi che impongano processi di aggregazione forzata. I dati empirici del settore suggeriscono che le economie di scala sono moderate e si verificano in corrispondenza di bassi livelli di dimensione e diversificazione delle imprese.”
Rassegna stampa:
Cottarelli: 500 milioni di risparmi già nel 2015 dal taglio di 2mila partecipate - Il Sole 24 Ore