Massa critica a Torino e targhetta No Oil all'italiana: due idee del pioniere Giorgio Faraggiana
Il docente del Politecnico, morto l'8 agosto in un incidente d'auto in Albania, aveva promosso a Torino nel maggio 2002 la prima Critical Mass cittadina e diffuso tra i ciclisti urbani la sua versione italiana della targhetta "No Oil"
04 September, 2014
Un evento spontaneo privo di una struttura organizzativa formalizzata. La Critical Mass nasce nel 1992 negli Stati Uniti, a San Francisco, con caratteristiche ben definite: si tratta di un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero, invade le strade normalmente usate dal traffico automobilistico. La prima invasione (dis)organizzata sotto la Mole è nata da un'idea proprio di Giorgio Faraggiana. Era maggio 2002 quando dopo una telefonata a Massimo Bongiovanni, noto tra i bikers torinesi come Saigon, partì il tam tam che chiamò sotto Palazzo Civico un primo nucleo di ciclisti determinato a rivendicare più spazio e attenzione sulle strade urbane. L'iniziativa ebbe un buon successo, diventando presto un momento di incontro fisso almeno due volte al mese, con ritrovo sempre intorno al monumento del Conte Verde. E presto fece la sua comparsa anche quello che sarebbe diventato il segno distintivo dei "massacritici" torinesi e non solo: la celebre targhetta "No Oil" prodotta artigianalmente da Giorgio rielaborando il disegno della Critical Mass di San Francisco. Vista la grande richiesta, le targhette No Oil sono state riprodotte più e più volte e sono ancora visibili su molti telai in giro per la città. Una vera e propria targa per bici, che (e forse il particolare è sfuggito a molti) riporta addirittura il simbolo di una stella a 5 punte dentro una ghirlanda e, al centro, le lettere RI, che stanno per "Repubblica Italiana". Gadget indispensabile per una massa critica e irriverente. E' innanzitutto per questi due meriti storici (finora sconosciuti ai più, perché Faraggiana non era il tipo da rivendicarli) che il Bike Pride 2014 a Torino viene dedicato alla memoria del docente del Politecnico, morto l'8 agosto in un incidente d'auto in Albania.