Controsenso ciclabile: "Sono contrario". Il no del ministro Lupi agli assessori
A nulla sono servite le lettere da parte dei comuni che chiedevano al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, di rivedere la bocciatura della proposta di inserire il controsenso ciclabile nel codice della strada. "Si creano pericoli, si facciano piuttosto piste ciclabili". Gli assessori: "Presa di posizione priva di basi scientifiche"
04 September, 2014
"Ho ricevuto tante richieste da sindaci che vorrebbero concedere alle bici di circolare contromano, ma io sono contrario: così non aiutiamo i ciclisti ma facciamo il loro male". Queste le parole del ministro dei Lavori Pubblici e dei Trasporti, Maurizio Lupi, a margine di una conferenza stampa sull'esodo estivo tenutasi venerdì 5 settembre.
Una dichiarazione che arriva dopo la bocciatura, avvenuta ad agosto, da parte della Commissione Trasporti della Camera della proposta di introdurre il controsenso ciclabile nel Codice della Strada. In quell'occasione gli assessori alla Mobilità dei Comuni di Milano, Torino e Bologna avevano scritto congiuntamente proprio al ministro perché la decisione fosse rivista. Avevano inoltre proposto un incontro per chiarire la posizione dei Comuni. "Il senso unico eccetto bici, le case avanzate, la svolta continua a destra, l’apertura delle corsie dei mezzi pubblici alle biciclette, le zone 30 sono tutte azioni diffuse da tempo in quasi tutti i paesi europei - si leggeva nella lettera - e hanno dimostrato con la pratica la propria efficacia sia per favorire l’aumento del numero di ciclisti, sia, cosa ancora più importante, per garantire la sicurezza di chi si sposta in bicicletta". E poi: "Rinunciare anche solo a sperimentare queste azioni vuol dire fingere di ignorare una serie di pratiche già ampiamente diffuse nelle nostre città e rinunciare a normarle correttamente affinché siano praticate in piena sicurezza". Parole inutili a quanto pare.
Nel corso della conferenza il ministro Lupi ha poi aggiunto: "Io sono favorevole a tutelare le categorie deboli, bici e moto, ma esse non si agevolano in questo modo. Piuttosto - ha aggiunto - si facciano piste ciclabili. Pensare poi che si valorizza il ciclista facendolo andare sulle corsie degli autobus è sbagliato, così si mette in pericolo". «Le dichiarazioni di Lupi - scrivono in una nota congiunta gli assessori Andrea Colombo (Bologna), Pierfrancesco Maran (Milano) e Claudio Lubatti (Torino) - sono prive di basi scientifiche. Siccome sulla sicurezza stradale non si può ragionare per opinioni, chiediamo che il Ministero dei trasporti conduca al più presto uno studio sulle realtà in cui questi provvedimenti sono in vigore da tempo. Questo è l’unico modo perché il Parlamento possa fare finalmente una scelta consapevole, fondata non su sensazioni, ma su dati reali».
Ecco il testo integrale della nota:
"Siamo convinti che il doppio senso ciclabile in strade a 30 km/h - e non un "ciclisti liberi tutti" che nessuno ha mai chiesto - fa aumentare il numero di ciclisti e diminuire gli incidenti, migliorando la sicurezza di tutti gli utenti della strada grazie alla maggiore attenzione e prudenza. In questo senso siamo forti di tutte le esperienze positive che esistono da anni in tante realtà europee e sono sperimentate anche in varie città italiane. Per questo, riteniamo le dichiarazioni del Ministro Lupi prive di basi scientifiche. Siccome sulla sicurezza stradale non si può ragionare per opinioni, chiediamo quindi che il Ministero dei trasporti conduca al più presto uno studio sulle realtà in cui questi provvedimenti sono in vigore da tempo. Questo è l'unico modo perché il Parlamento possa fare finalmente una scelta consapevole, fondata non su sensazioni, ma su dati reali.
Nel frattempo, invitiamo il Ministro Lupi a trovare fondi per realizzare e mantenere piste ciclabili e zone 30 km/h, ma soprattutto a fare un giro in bicicletta con noi durante la Settimana europea della mobilità sostenibile del prossimo 16-22 settembre: si renderà conto che il vero pericolo è il traffico selvaggio, non soluzioni e regole chiare che già funzionano in tutt'Europa e in diverse parti d'Italia.
E' infatti in atto una vera e propria rivoluzione culturale sulla mobilità, e la politica non solo deve prenderne atto ma deve assecondarla e guidarla amministrando il territorio con lungimiranza e un pizzico di coraggio: chiediamo una guida per alcune sperimentazioni nelle città, saranno i cittadini e gli utenti delle strade a convincerci della bontà delle nostre scelte".
Ass Lubatti
Ass Colombo
Ass Maran