Bike Pride, la bikenomics "per città a misura di persone"
Si è svolto sabato 20 settembre nella casa nel parco di Mirafiori di Torino il convegno sull' economia che ruota intorno alla bicicletta, organizzato dall'associazione Bike Pride. Ad intervenire molti esperti italiani ed internazionali che hanno sottolineato l'importanza di immaginare città non più per automobili ma neppure esclusivamente per ciclisti bensì "per persone"
19 September, 2014
di Angela Conversano e Bruno Casula
La quinta edizione del Bike Pride a Torino è iniziata ancora prima di salire in sella. La più grande bicicletta d'Italia, capace di portare nel 2013 nelle strade del capoluogo piemontese ben 30.000 biciclette, è stata infatti anticipata, sabato 20 settembre, da un ricco e partecipato convegno sulla bikenomics. A discutere e confrontarsi presso la Casa nel Parco di Mirafiori esperti italiani e internazionali, tra cui l'inventore del bike sharing Pedro Kanof e Marc Van Wouderberg di Amsterdamize, che hanno presentato dati, esperienze e testimonianze sull'economia che ruota intorno alla bici e su come questa possa contribuire a migliorare tutta l'organizzazione urbana.
Il convegno, a cui ha preso parte anche l'assessore all'Ambiente del comune di Torino, Enzo Lavolta, è iniziato con l'intervento di Barbara Barazza della Camera di Commercio di Torino, che ha mostrato come il Piemonte si collochi al sesto posto in Italia tra le regioni in cui i cittadini possiedono in famiglia almeno una bicicletta. Prima l’Emilia con il 9,3%, seguono il Trentino, la Lombardia, il Veneto e il Friuli. A Torino tuttavia solo il 3% della popolazione considera la bici come un mezzo abituale di trasporto, a fronte di un 7% nel resto d'Italia, dato che scende al 4% se si considerano gli occupati e dunque si escludono gli studenti italiani, che pedalano molto. A raccontare gli effetti benefici dell'utilizzo della bici sulla salute ci ha pensato invece Francesca Racioppi dell'Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), collegata in streaming da Copenaghen.
"Chi pedala almeno 100 minuti a settimana, riduce del 16% il rischio di mortalità e patologie gravi" ha spiegato Racioppi.
Marc van Wouderberg, ambasciatore della Bicicletta e cittadino di una delle capitali mondiali della ciclabilità, l'invidiata Amsterdam, ha focalizzato l'attenzione sull'importanza di raggiungere una convivenza perfetta tra auto e bici in modo tale che tutte le modalità di spostamento non entrino in conflitto. Interessante il confronto tra i Paesi Bassi e la Gran Bretagna: “Gli studi - ha mostrato Woudenberg - evidenziano che nei Paesi Bassi si ha una macchina ogni 2,1 cittadini su un popolazione complessiva di 17 milioni, mentre in Gran Bretagna si possiede una macchina ogni 1,8 cittadini su una popolazione di 63 milioni: nei Paesi Bassi, dunque, ci sono più automobili, eppure sono noti i problemi di traffico di Londra. Il motivo principale è che si ha un'opinione completamente differente della modalità con cui spostarsi, di pensare a quale sia il metodo più conveniente. Nei Paesi Bassi è molto più conveniente spostarsi in bici che in auto”. Fondamentale inoltre, secondo l'olandese, offrire anche ai ciclisti quello che oggi, nella maggior
parte del mondo, viene offerto agli automobilisti in fatto di sicurezza e comodità.
Ad accompagnare l'ambasciatore della bicicletta nella riflessione sulla necessità di attuare delle scelte che vadano nella direzione di una mobilità sostenibile è intervenuto durante il convegno l'ingegnere argentino Pedro Kanof inventore del Bike Sharing.
“Per due motivi la bicicletta non è il mezzo predominante negli spostamenti in città – ha esordito – il primo è la paura di subirne il furto, il secondo è la scarsa sicurezza del ciclista in strada”. Ed è partito proprio da queste due constatazioni l'ingegnere argentino per spiegare quella che è la sua nuova invenzione: la creazione di stazioni per le bici non solo pubbliche, come quelle create per il bike sharing, ma anche private. L'obiettivo, ancora una volta, va in un'unica direzione: permettere a tutti che l'intermodalità negli spostamenti prevalga sulla visione della mobilità "autocentrica".
Nel pomeriggio si è svolto invece il barcamp dedicato alle esperienze di chi la bikenomics la sta già mettendo in pratica, come Marco Actis di Pony Zero, che ha gestisce un'attività di consegne merci in bicicletta per le strade di Torino. Un progetto nato con in coppia con un amico e che adesso, dopo tre anni circa, impegna trenta persone. "Presto saremo anche a Milano — spiega Actis — Soprattutto stiamo chiudendo una trattativa con Italo per un sistema che, utilizzando la tratta ad alta velocità, consenta ai nostri pony di trasportare merci da Torino a Milano abbattendo i tempi".