Rifiuti dal Sud, a Brescia sono già realtà
Rifiuti dal Sud, a Brescia sono già realtà Le quantità saranno chiarite dall’Osservatorio termoutilizzatore. Laura Gamba vuole sul web i dati in continuo; Fondra in disaccordo: «vanno prima valutati»
02 October, 2014
Brescia già oggi brucia decine di migliaia di tonnellate di rifiuti del Sud Italia. Triturati, imballati ed esportati come «speciali» (la terza linea ne può importare fino a 260 mila tonnellate l’anno). La conferma arriva dalla stessa Arpa Brescia, in base al registro carico-scarico di A2A. La domanda che molti cittadini si pongono è: da dove arrivano? Che rifiuti sono? Una risposta che entro fine anno verrà fornita dal rinato Osservatorio sul Termoutilizzatore, riunitosi ieri in Loggia per la prima volta. L’Osservatorio comunicherà anche le analisi sulle emissioni, i report dei controlli della stessa Arpa ed «eventuali anomalie» come gli sbuffi neri dell’agosto 2012 e dell’aprile scorso, ha promesso il suo presidente, l’assessore all’Ambiente Gigi Fondra. Cinque stelle: «tutti i dati sul web» Ma la pubblicazione dei dati «non sarà in continuo sul sito del Comune» come espressamente richiesto da Laura Gamba (Cinque Stelle), membro dell’osservatorio in rappresentanza delle minoranze insieme a Massimo Tacconi (Lega Nord). Se la mission dell’osservatorio è quello di trasformare l’alto camino di via Codignole in una teca di cristallo, lo scontro sul «come» riuscirci si è visto già alla prima seduta. Resa ancora più difficile dalla richiesta ribadita due ore prima sotto la Loggia dal coordinamento dei comitati ambientalisti: «L’unica strada da percorrere è la chiusura immediata della terza linea» hanno ribadito Imma Lascialfari e Marino Ruzzenenti. «Chiudere una delle tre linee è una decisione politica e che non spetta certo all’osservatorio» ha replicato Fondra, che ha comunque assicurato la pubblicazione (prima della fine dell’anno) «di tutto quanto è stato bruciato dal 2010 al 2013, mentre all’inizio del 2015 renderemo noto il flusso di rifiuti del 2014». Due le modalità di divulgazione dei dati: un quaderno annuale e un aggiornamento saltuario del sito web del Comune. Verranno resi noti anche i dati sui controlli (come quelli che sta ultimando Arpa in questi giorni) dei rifiuti in ingresso e delle emissioni, che per A2a sono centinaia di volte inferiori ai limiti. Chi sono i membri dell’osservatorio Di alto profilo il curriculum dei membri dell’osservatorio: oltre ai 3 già citati anche Alberto Martinuz (consigliere di maggioranza), Giulio Sesana (ex direttore Arpa-Brescia), la professoressa di fisica ambinetale Maria Chiesa (università Cattolica) tre ambientalisti (Cristina Robu di Legambiente, Gianbattista Bellini di Italia Nostra e Marco Apostoli) , Davide Gasparini (per i sindacati), Angelo Capretti (dirigente del settore ambiente in Loggia). Il presidente della commissione Ambiente Marco Pozzi, in quanto dipendente di A2A deve ancora decidere se «cedere» la sua nomina ad un delegato. Ancora da scegliere ancora un esperto in materie giuridiche (all’interno dell’università) e un rappresentante dell’assemblea dei presidenti dei consigli di quartiere. Il loro compito non è facile: farsi mediatori di fiducia tra la multiutility che oggi brucia oltre il doppio dell’immondizia prodotta da Brescia e provincia (ma che riscalda 25 mila case) e la crescente sensibilità ambientale dei suoi abitanti. ] Brescia già oggi brucia decine di migliaia di tonnellate di rifiuti del Sud Italia. Triturati, imballati ed esportati come «speciali» (la terza linea ne può importare fino a 260 mila tonnellate l’anno). La conferma arriva dalla stessa Arpa Brescia, in base al registro carico-scarico di A2A. La domanda che molti cittadini si pongono è: da dove arrivano? Che rifiuti sono? Una risposta che entro fine anno verrà fornita dal rinato Osservatorio sul Termoutilizzatore, riunitosi ieri in Loggia per la prima volta.
L’Osservatorio comunicherà anche le analisi sulle emissioni, i report dei controlli della stessa Arpa ed «eventuali anomalie» come gli sbuffi neri dell’agosto 2012 e dell’aprile scorso, ha promesso il suo presidente, l’assessore all’Ambiente Gigi Fondra.
Cinque stelle: «tutti i dati sul web»
Ma la pubblicazione dei dati «non sarà in continuo sul sito del Comune» come espressamente richiesto da Laura Gamba (Cinque Stelle), membro dell’osservatorio in rappresentanza delle minoranze insieme a Massimo Tacconi (Lega Nord). Se la mission dell’osservatorio è quello di trasformare l’alto camino di via Codignole in una teca di cristallo, lo scontro sul «come» riuscirci si è visto già alla prima seduta. Resa ancora più difficile dalla richiesta ribadita due ore prima sotto la Loggia dal coordinamento dei comitati ambientalisti: «L’unica strada da percorrere è la chiusura immediata della terza linea» hanno ribadito Imma Lascialfari e Marino Ruzzenenti. «Chiudere una delle tre linee è una decisione politica e che non spetta certo all’osservatorio» ha replicato Fondra, che ha comunque assicurato la pubblicazione (prima della fine dell’anno) «di tutto quanto è stato bruciato dal 2010 al 2013, mentre all’inizio del 2015 renderemo noto il flusso di rifiuti del 2014». Due le modalità di divulgazione dei dati: un quaderno annuale e un aggiornamento saltuario del sito web del Comune. Verranno resi noti anche i dati sui controlli (come quelli che sta ultimando Arpa in questi giorni) dei rifiuti in ingresso e delle emissioni, che per A2a sono centinaia di volte inferiori ai limiti.
Chi sono i membri dell’osservatorio
Di alto profilo il curriculum dei membri dell’osservatorio: oltre ai 3 già citati anche Alberto Martinuz (consigliere di maggioranza), Giulio Sesana (ex direttore Arpa-Brescia), la professoressa di fisica ambinetale Maria Chiesa (università Cattolica) tre ambientalisti (Cristina Robu di Legambiente, Gianbattista Bellini di Italia Nostra e Marco Apostoli) , Davide Gasparini (per i sindacati), Angelo Capretti (dirigente del settore ambiente in Loggia). Il presidente della commissione Ambiente Marco Pozzi, in quanto dipendente di A2A deve ancora decidere se «cedere» la sua nomina ad un delegato. Ancora da scegliere ancora un esperto in materie giuridiche (all’interno dell’università) e un rappresentante dell’assemblea dei presidenti dei consigli di quartiere. Il loro compito non è facile: farsi mediatori di fiducia tra la multiutility che oggi brucia oltre il doppio dell’immondizia prodotta da Brescia e provincia (ma che riscalda 25 mila case) e la crescente sensibilità ambientale dei suoi abitanti.