Giornata mondiale contro l’incenerimento. Intervista al pugliese Zagaria (Legge rifiuti zero)
Giornata internazionale contro l’incenerimento. Intervista a Alessandro Zagaria, referente pugliese del movimento legge rifiuti zero. A partire dal 14 ottobre e per una settimana Zero Waste Italy coordinerà le iniziative in tutta Italia. Oggi a Roma una manifestazione a Montecitorio contro l'articolo 35 dello Sblocca Italia
15 October, 2014
Il 14 ottobre è la giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti promossa da Gaia, Global Alliance fon Incinerator Alternatives. Per tutta la settimana ci saranno eventi e manifestazioni e In Italia sarà Zero Waste Italy a coordinare le iniziative con tutte le realtà locali interessate a mobilitarsi anche con piccole iniziative rese però importanti proprio perché inserite in questo appuntamento globale. Eco dalle Città ha contattato Alessandro Zagaria, referente pugliese del movimento “legge rifiuti zero”.
Ieri è stata la giornata mondiale contro l’incenerimento e per una settimana ci saranno iniziative di manifestazione contro questa modalità di gestione dei rifiuti con annesso recupero energetico. Lei fa parte ed è il referente regionale del movimento “legge rifiuti zero”. Perché è stata organizzata questa giornata nazionale contro l’incenerimento?
Questa è una giornata che si innesta su una settimana di mobilitazione organizzata dall’associazione Gaia, che è l’alleanza internazionale contro gli inceneritori e quindi contro incenerimento dei rifiuti e ha come scopo quello dimettere in campo una serie di azioni e di manifestazioni contro incenerimento dei rifiuti che non riguarda soltanto gli inceneritori urbani ma anche per esempio i cementifici che da un po’ di anni a questa parte, anche e soprattutto in Italia stanno sostituendo i termovalorizzatori e stanno sostituendo anche le discariche, perché magari sono degli impianti che già esistono. Va detto tuttavia che è sempre più difficile per le lobby del’incenerimento installare nuovi impianti di incenerimento perciò si sta puntando sull’esistente, magari sui cementifici visto che c’è una crisi devastante dell’edilizia e quindi la produzione di cemento si va trasformando in veri e proprio inceneritori.
Perché si è contrari a questa forma di gestione dei rifiuti?
Perché noi crediamo e non solo noi che abbiamo una mancanza di materie prime e quindi questa pratiche di incenerimento sono pratiche ormai obsolete, vecchie. Noi diciamo che deve svilupparsi una linea ben precisa che è quella del riciclo e del recupero di materia che quindi va a cozzare un po’ con quella pratica dell’incenerimento che distrugge la materia e quindi crediamo che il futuro sia quello del riciclo, del recupero della materia e e del riuso del rifiuto, che per noi non è un rifiuto ma una risorsa per la collettività
Oggi a Roma cosa accadrà?
Oggi c’è un presidio a Montecitorio sotto il Parlamento contro la bozza dello “sblocca Italia”, non è una cosa soltanto lanciata dal movimento “Legge Rifiuti Zero” ma ci sono tanti movimenti per esempio il “Movimento per l’Acqua”, “Salviamo il Paesaggio” e tante altre realtà che si battono contro la cementificazione del territorio. Per quanto riguarda i rifiuti si prescrive nell’articolo 35 la costruzione di nuovi inceneritori e si individuano come siti di interesse strategico nazionale. Inoltre va ad esautorare i poteri dei Comuni e delle Regioni perché i rifiuti possono muoversi fra le regioni senza alcuna autorizzazione. Il governo Renzi propone un ritorno al passato perché l’incenerimento è una politica ottocentesca, vecchia e non sostenibile. Noi temiamo che possono essere più di cinquanta gli inceneritori che il Governo tramite la Cassa Depositi e Prestiti , vada a realizzare in giro per lo stivale.
Questo piano nazionale dei termovalorizzatori è un ritorno al passato. In effetti un piano nazionale dei termovalorizzatori è stato previsto nel 2008 durante l’emergenza rifiuti a Napoli e il decreto in questione prevedeva tra l’altro proprio (articolo 9 ter) il piano nazionale dei termovalorizzatori. Secondo lei è giusto dire che in questi 10 anni comunque non si è dato seguito a quel piano e oggi invece viene ripresentato?
Si, per fortuna non si è dato seguito, e in varie parti d’Italia ci sono delle cose che dal 2008 sono notevolmente cambiate in meglio. Ci sono tanti comuni in Italia, circa 200 che hanno deliberato "verso la strategia rifiuti zero", e ciò rappresenta l’unica strategia che è in grado di differenziare, riutilizzare, recuperare e riciclare senza adottare dunque la termodistruzione. Inoltre in periodo di TaRI, sarebbe la cosa più logica mettere in pratica la tariffazione puntuale. Il movimento Legge Rifiuti Zero infatti sostiene da tempo che occorre passare dalla tassa rifiuti alla tariffa commisurata alle utenze: meno rifiuti indifferenziato produci e meno paghi.
Il movimento sta organizzando dei seminari per sensibilizzare i cittadini su queste tematiche?
Sì. A Barletta ci sarà l’8 e 9 novembre 2014, un meeting internazionale, organizzato dal Movimento “Legge Rifiuti Zero” della Puglia, Gaia e Zero Waste Italy, l’associazione a livello nazionale guidata da Rossano Ercolini. Ci saranno delegazioni dagli Stati Uniti e dall’Europa. Inoltre valorizzeremo il caso della Slovenia, infatti Lubiana è la prima capitale europea a passare alla strategia rifiuti zero. Lo facciamo a Barletta per festeggiare una piccola grande vittoria. Infatti il cementificio di Barletta non ha ricevuto questo tipo di autorizzazione a raddoppiare la propria capacità di incenerimento dalla Regione Puglia. A ribadirlo è stato anche il Tar che ha rigettato il ricorso.
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