Smog: il piombo nell'aria causerebbe infertilità maschile | Lo studio italiano
Uno studio condotto dall'Università del Sannio e dall'Università Federico II di Napoli ha individuato una "forte correlazione tra le concentrazioni anomale di piombo e antimonio e la scarsa qualità del liquido seminale". E' il primo studio focalizzato sull'esposizione continua e a basse dosi di contaminante, come nell'ambiente urbano
15 October, 2014
"Ci sarebbe correlazione tra l’alta concentrazione di metalli pesanti nell’aria e nel suolo e l’infertilità maschile. Il nostro è uno studio pilota che abbiamo realizzato su tutto il territorio della provincia di Napoli”. Lo ha affermato il geochimico Domenico Cicchella dell’Università del Sannio, che è uno degli autori dello studio, gli altri sono Lucia Giaccio sempre dell’Università del Sannio e Benedetto De Vivo, Michele De Rosa e Gaetano Lombardi dell’Università Federico II di Napoli. Lo studio pilota è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Geochemical Exploration, e illustrato per la prima volta a Cagliari nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra.
"L’inquinamento da metalli pesanti nelle aree urbane – ha affermato Cicchella - ha una forte influenza negativa sulla fertilità degli uomini. Una equipe di ricercatori tra cui geochimici, medici e biologi ha studiato le possibili relazioni esistenti tra alte concentrazioni di metalli pesanti nei suoli della Provincia di Napoli e la qualità del liquido seminale degli abitanti di sesso maschile. Sono stati esaminati 600 soggetti selezionati da un campione di 1.237 uomini che si erano rivolti al Laboratorio di Andrologia della "Federico II" per problemi legati alla fertilità. Attraverso l’uso di metodi geostatistici, i dati relativi alla qualità del liquido seminale sono stati confrontati con la distribuzione geochimica dei metalli pesanti nei suoli.
I risultati hanno dimostrato una forte correlazione tra le concentrazioni anomale di piombo e antimonio e la scarsa qualità del liquido seminale. Una correlazione più debole è stata osservata anche con mercurio e zinco".
"Negli ultimi anni, un significativo aumento nell'incidenza di infertilità maschile – ha concluso Cicchella - è stato osservato e descritto dalla letteratura scientifica internazionale, sollevando dubbi circa le sue cause. Scienziati di molti Paesi avevano ipotizzato che l'esposizione all’inquinamento ambientale potesse contribuire ad un peggioramento della qualità del liquido seminale maschile. Diversi studi sono stati fatti circa gli effetti sulla fertilità maschile causati da esposizione ad alte dosi di metalli pesanti nei luoghi di lavoro, ma mancavano ricerche sugli effetti causati dall'esposizione continua e a basse dosi di metalli pesanti legata, ad esempio, all’inquinamento delle aree urbane”.
Paolo Valera , Presidente dell’Associazione Geologia Medica Italia e Ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari: i risultati sono stati raggiunti grazie ad un approccio multidisciplinare, nella ricerca dei fattori ambientali scatenanti patologie autoimmuni (SM e T1D) e dei Disturbi dello Spettro Autistico ed è stato presentato lo stato di avanzamento sulle conoscenze delle interazioni salute-ambiente nel campo della dermatologia. Inoltre i colleghi dell’INAIL di Milano e Cagliari hanno presentato alcuni casi di studio, focalizzati sull'esposizione al quarzo in ambiente lavorativo, mentre i colleghi di Napoli hanno illustrato i risultati di uno studio sulla relazione esistente tra alcuni fattori ambientali ed un sempre più allarmante calo della fertilità maschile”.
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