Smog, la maratona di Pechino era da fermare?
Polemiche a Pechino per il 34° appuntamento con la Maratona: quando le concentrazioni di Pm2.5 in atmosfera sono sedici volte tanto quelle massime consentite dalle soglie di legge, è davvero il caso di correre?
20 October, 2014
Record sì, ma di ritiri: man mano che i podisti impegnati nella 34^ Maratona di Pechino avanzavano lungo il percorso, da piazza Tiananmen alla nuova zona olimpica, il gruppo perdeva sempre più pezzi per strada. A centinaia hanno dovuto abbandonare la corsa, a causa dello smog fuori controllo da giorni, con picchi di Pm2.5 superiori ai 400 mcg/m3.
Non è sfuggita a nessuno l'incoerenza tra le disposizioni date ai cittadini (non compiere attività sportive all'aperto, in particolare per anziani e bambini) e l'organizzazione della gara. Molti atleti avevano chiesto che l'appuntamento venisse rimandato, ma secondo gli organizzatori era ormai troppo tardi per fare marcia indietro.
Per cercare di limitare i danni, ai podisti sono state consegnate mascherine di protezione - rifiutate però da molti di loro, data la difficoltà di correre a quei livelli senza poter espirare normalmente - la cui efficacia rimane però molto limitata, quando le concentrazioni di inquinanti sono così alte. "Quando ho guardato lo stato della mascherina dopo 10km ho deciso che il troppo è troppo", ha raccontato alla stampa locale Chas Papa, 39 anni, un corridore britannico. "Mi sono sentito ridicolo considerando che facciamo tutto questo per salute e fitness".
E non sono solo i polmoni a soffrire: l'atleta cinese Gong Linhua, che è arrivata al terzo posto tra le donne, non ha nascosto di essersi trovata in serie difficoltà: "Correre con questo tipo di smog e' terribile - ha dichiarato - sentivo che non riuscivo a sudare normalmente e il mio corpo era molto appiccicoso e umido".
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