"Basta furti di biciclette", la protesta dei ciclisti bolognesi in piazza Verdi
L'iniziativa del gruppo Salvaiciclisti ha visto la partecipazione di circa 100 bikers. "Bisogna sensibilizzare le persone a non acquistare le bici rubate, ricordando loro che stanno commettendo il reato di ricettazione”
30 October, 2014
A Bologna un centinaio di ciclisti ha pedalato la sera di giovedì 29 ottobre da piazza San Francesco verso la cittadella universitaria per dire basta ai furti di bici e al mercato nero che ne deriva. La “mobility mass” è arrivata in piazza Verdi, uno dei luoghi principali della compravendita di biciclette rubate in città, dove i partecipanti, megafono alla mano, hanno cercato di sensibilizzare i cittadini a boicottare l'acquisto di mezzi rubati.
"Inizialmente l'iniziativa era stata pensata per festeggiare i 1000 contatti della nostra pagina Facebook – spiegava a radiocittà fujiko Simona Larghetti di Salvaiciclisti Bologna - ma l'atmosfera di festa è stata guastata da notizie di furti ai danni di nostri amici e simpatizzanti".
A Bologna il problema sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, perché sono in costante aumento le persone che utilizzano le due ruote in una città che di bici ne ha comunque sempre viste tante. Come la precaria sicurezza stradale, i furti non sono di certo un incentivo alla mobilità ciclabile. "Non è la prima volta - osserva Larghetti - che sentiamo storie di persone che rinunciano a muoversi in bicicletta perché non sono sicuri di ritrovarla uscite dal lavoro. Questo fenomeno mette in discussione il diritto alla mobilità sostenibile".
Tuttavia c'è sempre una considerazione scontata ma mai banale da fare: "I furti ci sono perché c'è una richiesta che alimenta il mercato illegale" - sottolinea Salvaiciclisti - "bisogna sensibilizzare le persone a non acquistare le bici rubate, ricordando loro che, tra l'altro, stanno commettendo il reato di ricettazione”. Ovviamente, è sempre utile farlo presente, bisogna sempre denunciare il furto della propria bicicletta. “Questo è importante sia per dare una dimensione al fenomeno - che al momento non ha numeri ufficiali proprio perché le persone non denunciano poiché scettiche sul ritrovamento del proprio mezzo - sia ad esercitare pressione sulle forze dell'ordine e indurle ad intervenire”.