Aci-Istat, Roma prima in Italia per pedoni morti in seguito a investimento stradale
I dati Aci-Istat sulla sicurezza stradale fotografano una situazione allarmante: Roma prima in classifica per numero di pedoni morti in seguito ad un investimento stradale. Guido Improta assicura: "Nel PGTU ci sono misure per ridurre incidentalità e aumentare sicurezza stradale"
04 November, 2014
"I dati contenuti nel Rapporto ACI-Istat sulla sicurezza stradale sono la fotografia di una situazione allarmante di fronte alla quale non possiamo restare a guardare, ma abbiamo il dovere di intervenire con tutti gli strumenti a disposizione. È per questo motivo che l’Amministrazione di Roma Capitale si sta muovendo per fornire una risposta forte e strutturata a queste criticità: dall’approvazione del Piano Generale del Traffico Urbano alle misure per la sicurezza stradale e per limitare il traffico veicolare privato". Lo ha dichiarato in una nota Guido Improta, Assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale, commentando il rapporto presentato questa mattina da Aci e Istat sugli incidenti stradali in Italia. Secondo il rapporto, nel 2013 sono stati 181.227 gli incidenti stradali con lesioni a persone rilevati in Italia e hanno causato il decesso di 3.385 persone mentre altre 257.421 sono rimaste ferite. Ogni giorno, durante il 2013, si sono verificati in media 497 incidenti stradali con lesioni a persone, sono morte 9 persone e ne sono rimaste ferite 705. Rispetto al 2012, si riscontra una diminuzione del numero di incidenti (-3,7%), di feriti (-3,5%) e di morti (-9,8%) e il rapporto sottolinea che tra il 2013 e il 2010 le vittime della strada sono diminuite del 17,7%.
“Non possiamo essere soddisfatti – prosegue Improta – dell’indice di mortalità (0,78 – numero di incidenti mortali sul totale dei sinistri) che colloca Roma a metà della classifica delle città italiane, perché a preoccupare sono soprattutto i 39 pedoni uccisi nel 2013 che pongono la Capitale al primo posto in questa speciale e triste graduatoria. Ed è proprio in favore della cosiddetta utenza debole, pedoni e ciclisti, e al contrasto del traffico veicolare privato che si sta concentrando la nostra azione amministrativa, convinti che sia necessario innanzitutto un cambio culturale e nelle abitudini dei cittadini. L’esasperazione legata all’alto tasso di motorizzazione, quella per l’occupazione dello spazio fisico e la velocità dei tempi di percorrenza, infatti, generano conseguenze evidenti e talvolta drammatiche sulle strade della Capitale".
Stando ai dati Istat infatti relativamente ai pedoni deceduti a seguito di un investimento stradale la quota è molto più elevata nei grandi centri urbani (circa il 30%) rispetto alla media nazionale (16,2%), in particolare a Roma (39 casi, pari al 33,3% dei decessi di pedoni nei grandi comuni), Milano (14 casi, pari al 12,0%), Napoli e Torino (11 casi in entrambe le citta, pari al 9,4%).
"È per questa ragione - aggiunge Improta - che nel PGTU è stata riservata grande attenzione al tema della sicurezza stradale con l’obiettivo di rispettare l’impegno con la UE di dimezzare, nel 2020, i morti sulle strade rispetto al 2012. In questo stesso quadro si inserisce l’istituzione della Consulta cittadina sulla sicurezza stradale e la proposta di delibera presentata insieme al Consigliere del Pd Dario Nanni. Il testo – conclude Improta - contiene diverse iniziative quali, ad esempio, l'adesione di Roma Capitale alla proposta di legge per l'introduzione del reato di omicidio stradale, l’istituzione di zone 30, l’installazione della scatola nera sui veicoli, la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, di percorsi ciclabili su strada, ciclovie e la graduale sostituzione dei guardrail".